C’è una grande preoccupazione tra l’esercito dei lavoratori dei Contact Center sardi, in particolare a sollevare le paure e i timori dei dipendenti che operano nelle postazioni e vicinissimi gli uni con gli altri, è il Sindacato Generale di Base, con Luca Locci che scrive una lettera al Prefetto di Cagliari Bruno Corda, al Governatore della Sardegna Solinas, all’assessore alla Sanità Nieddu e al Sindaco Truzzu.

"Ci risulta - scrive Locci - che presso il call center, con sede in via Contevecchi a Cagliari, diverse decine (quasi un centinaio), di lavoratrici e lavoratori di telefonia mobile (in e out bound) operano senza l'osservanza disposizioni impartite dalle circolari del  Governo Italiano in queste ore. Riteniamo grave che in una situazione di allarme igienico sanitaria come quella che vive il nostro paese, Italia, in questo momento non si rispettino le più minime nozioni sanitarie impartite da circolari e pubblicizzate anche tramite gli organi di stampa e telecomunicazione. Il problema – denuncia Luca Locci - riguarda diversi call center in e out bound in tutto il territorio. Considerata la tipologia del lavoro(uso della voce),si chiede il massimo rispetto delle circolari e direttive del Presidente del Consiglio, rispettando le distanze minime e valutando forme alternative di lavoro dal proprio domicilio. Chiediamo in oltre di conoscere se negli scorsi giorni, personale proveniente dall'area della Lombardia abbia sostato e visitato le vostre sedi. Pertanto si chiede alla Vostra azienda di informarci sulle precauzioni utilizzate in tutela dei dipendenti. Inoltre chiediamo al Sua eccellenza Sig. Prefetto di Cagliari, di farsi portavoce con il nostro Governo Italiano, perché emani una circolare di tutela anche per i lavoratori dei call center. Chiediamo a tutti i soggetti in indirizzo con competenza  che leggono la presente, di attivare tutti i controlli che rendono necessari in tutela dei lavoratori, compresi quelli dei call center che sono ammassati in grandi stanze senza nessun tipo di tutela”.