“Dopo giorni di attesa finalmente ce l’abbiamo fatta, non abbiamo mollato, eppure siamo state prese dallo sconforto più di una volta, ma dopo tanti sacrifici non potevamo arrenderci, ed ecco che finalmente è arrivato il documento che attesta il compiacimento della nostra raccolta, ora siamo più cariche che mai, mancano poche centinaia di euro per arrivare a 70mila euro, i 100mila sono vicini e noi siamo felicissime di poter aiutare insieme a tutte le persone che hanno donato il SS. Trinità di Cagliari”.

Erika e Miriana Massidda, le due ragazze di Sant’Antioco, poco meno di una settimana fa avevano deciso di attivare su una piattaforma web GoFundMe una raccolta di denaro per contribuire alle spese cosiddette “vive” del nosocomio cagliaritano a Is Mirrionis, in prima linea per fronteggiare il Coronavirus. Qui trovate la notizia https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/43971/coronavirus-una-raccolta-fondi-per-il-santissima-trinita-l-idea-di-erika-e-miriana-raccolti-gia-oltre-30mila-euro 

Ebbene, anche l’Ats Sardegna, con una missiva inviata alle giovani e al loro legale, ha espresso sincera gratitudine per l’ iniziativa che generosamente è stata posta in essere e volta a dare un utile e prezioso contributo in questo momento di particolare difficoltà” con la formale promessa che “si provvederà ad adottare un provvedimento formale di accettazione della donazione che avete in animo di eseguire” con le modalità e la prassi da adottare in casi come questi.

“Dobbiamo ringraziare tanti medici e tante persone che ci hanno aiutato  metterci in contatto con l’ospedale e l’Ats Sardegna – dicono Erika e Miriana Massidda - dobbiamo ringraziare anche il nostro avvocato Filippo Pirisi che ci sta aiutando davvero tanto e dobbiamo ringraziare tutti coloro che condividono di continuo e ci supportano in questa situazione che sembra semplice, ma credeteci non lo è. Vi chiediamo ancora un ultimo sforzo, continuate a condividere perché "insieme possiamo farcela".

 Ecco come aderire al progetto: https://www.gofundme.com/f/sardegna-unita-per-gli-ospedali