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Nella giornata di ieri, sabato 21 marzo, la Polizia locale di Sassari ha effettuato 133 controlli in totale, tra privati ed esercizi commerciali, e denunciato sei persone che non hanno saputo motivare la loro presenza per strada.
Si tratta di uomini e donne di tutte le età, dai giovanissimi agli adulti. Tra questi, una coppia che ha scelto di passare le ore a girare sui mezzi pubblici, fino a quando l’autista, insospettito, non ha avvisato la Polizia locale. Quando sono arrivati gli agenti, i due erano già scesi dall’autobus. Alla richiesta di autocertificazione, hanno risposto che erano in farmacia perché la ragazza (residente al centro storico) doveva acquistare un farmaco che però era finito (si trovavano a Li Punti). Gli agenti allora hanno accompagnato la coppia di nuovo all’interno dell’esercizio e hanno accertato che si trattasse di una menzogna. Entrambi denunciati.
La mattina due giovanissimi passeggiavano per le vie di un quartiere della città, fermati, non hanno neanche provato a inventare scuse. Denunciati.
Così come una donna trovata al centro storico che girava senza “comprovate motivazioni”. Infine, è stato denunciato un runner, colto in flagrante mentre correva per le strade vicino a monte Bianchinu. Fermato, ha detto di avere capito che si potesse fare attività fisica all’aperto vicino alla propria abitazione. Motivazione non valida a Sassari, dove l’ordinanza vieta corse e passeggiate, anche vicino a casa. In ogni caso l’uomo è risultato residente in tutt’altra zona della città. Anche per lui è scattata la denuncia per violazione dell’articolo 650 del codice penale. Tutti in regola invece gli esercizi commerciali controllati.
Il sindaco Gian Vittorio Campus anche ieri ha voluto sottolineare l’importanza di stare a casa, unico modo per contrastare il diffondersi del virus, nella maggior parte dei casi asintomatico. «Il virus sta girando in città, il virus è dappertutto. Il virus è dentro di noi, è nelle persone. Sono solo le persone che contagiano. L’unica maniera che abbiamo per fermarlo è tenerlo bloccato dentro di noi. Dobbiamo segregare il virus e impedirgli di passare da una persona all’altra».
Così il virus sarà con noi ogni volta che varchiamo la soglia della nostra abitazione. Uscire senza motivazione, o cercare motivazioni per uscire, non è segno di furbizia, ma di grave inciviltà perché si mette in pericolo tutta la popolazione, soprattutto le fasce più deboli, si congestionano gli ospedali e si calpesta la dignità, la fatica e l’impegno di chi è obbligato a uscire perché in prima linea nella emergenza sanitaria. Per difendere tutti.