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“I giornali hanno subito titolato: sì alle passeggiate, no alla corsa”. Ma non è così: correre resta consentito”. L’avvocato Giulia Andreozzi, già consigliera comunale di Cagliari a palazzo Bacaredda, spiega in maniera dettagliata la sostanziale differenza: “Vorrei esaminare la questione corsa, non mi interessa disquisire se sia giusto o meno farlo, solo se è consentito o meno – sostiene il legale - recentemente la pubblicazione di una circolare del ministero dell'Interno (ricordo che le circolare non sono atti vincolanti, ma atti interni all'amministrazione che hanno lo scopo di dare indirizzi, in questo caso per i Prefetti, su come interpretare le disposizioni vigenti) che chiarisce la possibilità di portare i bambini a fare una passeggiata purchè: si tratti di minori, siano accompagnati da un solo genitore e si mantenga dalle altre persone (quindi non tra genitore e figli) la distanza di 1 metro. Definita quindi al questione bambini, nello stesso senso in cui avevo scritto l'altro giorno (e come me tanti altri).
Nella circolare si legge: "Nel rammentare che resta non consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ed accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, si evidenzia che l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging), tenuto anche conto che l’attuale disposizione di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo scorso tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima, come già detto, il camminare in prossimità della propria abitazione".
Infatti, la circolare in quel passaggio che ho riportato – prosegue Giulia Andreozzi - sta solo spiegando che non serve ricondurre la passeggiata a un'attività sportiva, ma che la stessa è già consentita, perchè rientra nella diversa nozione di attività motoria. Infatti, viene espressamente citato l'art. 1 del dpcm 9 marzo che stabilisce: "lo sport e le attivita' motorie svolti all'aperto sono ammessi". Lo sport all'aperto quindi continua a essere ammesso, ovviamente svolto individualmente. “In conclusione la circolare (che come ho detto all'inizio non potrebbe modificare un dpcm) sta solo precisando che le passeggiate con i bambini sono consentite – aggiunge - perchè rientranti nell'attività motoria e non nella diversa categoria dello "sport" che è comunque consentito di suo. Queste disposizioni sono valide in tutto il territorio nazionale, senza che eventuali ordinanze sindacali possano prevedere diversamente”.