PHOTO
“Forse non è chiara una cosa, restare a casa vuol dire restare a casa. Restare a casa vuol dire uscire il meno possibile, uscire una sola volta per fare la spesa, e farne magari una quantità tale per evitare di dover riandare, e se ve la fatte arrivare a casa ancora meglio. Vuol dire non uscire, nemmeno per andare dalla mamma, dai suoceri dagli zii dall'amica a prendere il caffè. Videochiamatevi”.
Inizia così un duro sfogo della Sindaca di Cossoine, Sabrina Sassu, dopo che anche a lei sono arrivate segnalazioni adulti e bambini, che se ne vanno in giro per il paese.
“I 3 motivi per uscire non devono essere una scusa per passeggiare o fare incontri clandestini. Se si pensa di essere più furbi degli altri vi dico che siete degli incoscienti (per non dire altro). State limitando la libertà degli altri e la vostra”, queste ancora le sue parole.
“Chiedervi di stare a casa per 15 giorni – aggiunge la Sassu – non penso sia un grosso sacrificio. Se pensate che non possa succedere niente avete proprio sbagliato, perché potremmo piangere. A quel punto quando lo capiremo sarà troppo tardi. Il 3 aprile se continuiamo così è possibile che la quarantena venga prolungata”.
“Io voglio riprendere la mia vita come molti che stanno seguendo le regione. In qualità di Sindaca e responsabile della tutela della Salute Pubblica, – conclude la prima cittadina – provvederò a segnalare alle autorità di Pubblica Sicurezza chiunque contravvenga la salute di ognuno di noi. Ringrazio tutti i compaesani che già rispettano le regole e le limitazioni imposte dalla legge. Sacrificandosi per il bene di tutti”.