Nessuno parla, nemmeno il "regista" che avrebbe pilotato non solo l'ultimo appalto finito nel mirino degli inquirenti ma anche molte delle piccole e medie gare finite nella maxi inchiesta su Sindacapoli.

Salvatore Pinna, noto Tore, ingegnere di Desulo, al centro di intrecci tra politici e professionisti, i primi corrotti, secondo l'accusa, i secondi spregiudicati, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Accompagnato dall'avvocato Leonardo Filippi, Pinna, finito ai domiciliari su ordine del Gip di Cagliari, Giuseppe Pintori, per una presunta tangente legata ad un impianto di energia rinnovabile a Ottana, doveva essere sentito oggi a Oristano attraverso una rogatoria. Ma non si è presentato.

"Abbiamo inviato una comunicazione al Gip Cecil Pinello - ha spiegato il difensore - avvisando che ci saremmo avvalsi della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia, e dunque di essere dispensati. E’ nostra intenzione comunque presentare un'istanza di riesame al Tribunale della Libertà".

Ieri, invece, avevano preferito non rispondere alle domande del giudice anche l'ex portiere Renato Copparoni e l'allora sindaco e presidente dell'Ente acque Sardegna (Enas), Davide Galantuomo, finiti ai domiciliari assieme a Pinna e ad altri due indagati di Modena e Forlì. Il Gip che ha disposto gli arresti in casa chiesti dai pm Emanuele Secci e Gaetano Porcu, dovrà ora pronunciarsi sull'istanza di revoca o mitigazione della misura presentata dall'avvocato Guido Manca Bitti, difensore di Galantuomo, mentre Riccardo Floris, avvocato di fiducia di Copparoni, si rivolgerà al Tribunale della Libertà.