Entro la fine dell'anno corsi di autodifesa per le donne, per i ragazzini vittime di bullismo e per tutti i soggetti che appartengono alle categorie più fragili.

Li prevede il protocollo d'intesa firmato tra l'Amministrazione penitenziaria della Sardegna e la Cooperativa sociale Lariso di Nuoro. L'idea nasce dopo l'apertura del Centro Etico Sociale di Pratosardo (Cesp), dove la coop è impegnata nello sviluppo di un programma specifico.

Con il protocollo si punta a "incrementare le capacita di coping (reazione a situazioni stressanti, ndr) in pre-adolescenti e adolescenti, in soggetti psicologicamente fragili con scarsa autostima corporea e bassi valori di autoefficacia personale e sociale; in ragazzi e ragazze vittime di bullismo, di stalking e di violenza di genere". La Polizia penitenziaria avvierà in parallelo un programma basato sul metodo globale di autodifesa, finalizzato a rendere più efficace l'attività di prevenzione nei confronti della violenza sulle donne. I corsi si terranno all'interno della palestra del centro di Pratosardo.

"Il protocollo firmato vede una Amministrazione proiettata verso l'esterno, che esce da quelle che sono le barriere architettoniche del carcere, per collaborare al fine di realizzare dei corsi di autodifesa per le fasce deboli - spiega Maurizio Veneziano, Provveditore regionale della Sardegna dell'Amministrazione penitenziaria - mettendo a disposizione dei propri istruttori. Comunità e carcere, quindi, si incontrano all'esterno". "Il principale obiettivo del Cesp è quello dell'inclusione sociale - precisa Silvio Obinu, presidente della cooperativa Lariso - questo corso e questa collaborazione può essere una modalità nuova di inclusione".