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La sentenza sulla legge regionale 5 del luglio 2024, conosciuta come moratoria sull'energia rinnovabile in Sardegna, sarà emessa entro trenta giorni dalla Corte costituzionale. Durante la prima udienza pubblica presieduta da Giovanni Amoroso, si è discusso della normativa abrogata dalla successiva legge 20, che implementa il decreto sulle aree idonee approvato dal ministro Pichetto Fratin.
La Corte ha escluso gli interessi privati dal procedimento, tra cui quelli della RWE Renewables Italia, che ha inviato una lettera di diffida al Consiglio regionale. L'avvocato della presidenza del Consiglio dei ministri, che ha impugnato il provvedimento, ha sottolineato le controversie riguardanti la norma regionale, definendola in contrasto con la disciplina statale e il principio di diffusione delle energie rinnovabili.
Oltre al fatto che, spiega l'avvocato, il "divieto provoca un danno a carico dell'operatore che, nelle more del compimento delle procedure per l'ottenimento dei titoli abilitativi, ha già sostenuto costi tecnici e amministrativi ingenti". La decisione sulla legge già abrogata è comunque obbligatoria ed è prevista entro un mese.