Le tappe dell'Autunno in Barbagia dello scorso fine settimana a Gadoni e a Teti sono state contraddistinte da un profondo senso di solidarietà verso le popolazioni colpite dall'alluvione che si è abbattuta sulla Sardegna.


Gli amministratori dei due Comuni esprimono ovvia soddisfazione. «Siamo contenti per come è andata la manifestazione - dice Antonello Secci, sindaco di Gadoni -. Nel nostro paese per Prendas de jerru è arrivata tanta gente, ma lo spirito era fortemente segnato dagli eventi che hanno messo in ginocchio la nostra isola. I visitatori e i turisti sono rimasti affascinati dalla miniera di Funtana Raminosa e dalla forza d'animo di tzia Francischedda Arangino, 100 anni il prossimo febbraio, che si è messa a disposizione per riproporre l'antica lavorazione dei materassi secondo il metodo tradizionale. Nella serata di domenica, caratterizzata dal freddo pungente, abbiamo proposto l'antico rito de Is Frakkeras, che è stato seguito e apprezzato da tantissime persone».


A Teti, per S'iscusorzu l'intera comunità si è impegnata per organizzare l'evento e ha contribuito concretamente ad aiutare chi ha perso tutto a causa dell'alluvione. «La manifestazione è andata bene - dice il sindaco Laila Dearca -, ma il nostro pensiero era rivolto ai nostri conterranei che stanno vivendo momenti di grande difficoltà. Hanno avuto un grande successo i prodotti alimentari, come i formaggi di capra e i salumi locali. In ogni corte i visitatori sono stati accolti con un bicchiere di vino e con i dolci tipici bufulitu e bastone che venivano offerti gratuitamente».
In tutto il paese sono stati dislocati i bronzi ritrovati nel villaggio nuragico di Abini, ricostruiti attraverso la modellatura del cartone durante il laboratorio tridimensionale avviato all'inizio di quest'anno.


«Uno dei punti di forza della manifestazione - conclude il sindaco Dearca - è stato il concorso di poesia che ha registrato una grande partecipazione di donne e di giovani».