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Riportiamo per intero la nota stampa dell'Ateneo Cagliaritano - Università di Cagliari, il cui ufficio stampa precisa in un secondo comunicato, che la notizia per ora non è confermata.
E4CL-577 è un acronimo adottato dal Consorzio di cui fa parte l’Università di Cagliari per evitare la divulgazione del nome del farmaco registrato e impedirne usi inappropriati fino al termine delle ricerche. Come da accordi con la Commissione Europea, la proprietà intellettuale dei risultati prodotti da Exscalate4CoV è stata protetta per promuovere l'accesso universale alle cure che ne potranno derivare. Tutti i dati scientifici prodotti dal consorzio saranno resi di dominio pubblico.
Il progetto di supercomputing Exscalate4CoV, il consorzio pubblico-privato supportato dal programma Horizon 2020 dell'UE per la ricerca e l'innovazione, composto da 33 partner, guidato da Dompé farmaceutici e di cui fa parte l’Università di Cagliari, ha osservato in test di laboratorio che la molecola E4CL-577 protegge le cellule animali (linea VeroE6) dall’infezione del SARS-CoV-2. Il composto è attualmente già sul mercato per il trattamento di una malattia non virale ed è relativamente ben tollerato e con un profilo di sicurezza noto. Al momento sono necessari ulteriori studi per confermare l'attività e l'efficacia del composto contro SARS-CoV-2 in una gamma più ampia di modelli in vitro e in vivo, nonché per confermare le sue caratteristiche di sicurezza prima che il farmaco possa essere somministrato, nel quadro di uno studio clinico, a pazienti umani colpiti da SARS-CoV-2.
Ora i partner del consorzio puntano a chiarire il meccanismo d'azione del composto contro SARS-CoV-2 e identificare lo stadio ottimale dell'infezione in cui il trattamento sarebbe più efficace nell’uomo. Tra i partner c’è il team di ricercatori guidati da Enzo Tramontano, docente di Microbiologia e virologia dell’Università di Cagliari.
L’identificazione della molecola in tempi rapidi è stata possibile grazie al primo screening virtuale (in silico) condotto dai supercomputer del Consorzio su oltre 400mila molecole (farmaci sicuri per l'uomo e prodotti naturali) messi a disposizione da Dompé farmaceutici e dal Fraunhofer Institute. Tra le molecole selezionate, è stata data priorità a quelle in fase clinica o già sul mercato. Sono state testate 7mila molecole con alcune caratteristiche promettenti. Tra queste, sono state trovate 100 molecole attive in vitro e 40 hanno dimostrato capacità di contrastare il virus nelle cellule animali. Tra queste, E4CL-577 è stata selezionata per la sua sicurezza e il suo profilo tossicologico ben noto. Il composto, infatti, è un farmaco commercializzato ed è stato approvato dall'EMA per uso clinico. Le osservazioni devono essere confermate in ulteriori test preclinici prima che il composto possa avanzare verso studi clinici sull'uomo.
Al centro del progetto c'è Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), attualmente la piattaforma di supercalcolo intelligente più potente[1] (ed economica) al mondo. Exscalate sfrutta una "biblioteca chimica" di 500 miliardi di molecole, grazie a una capacità di elaborazione di oltre 3 milioni di molecole al secondo. Il processo di screening dei farmaci di Exscalate4Cov combina massicce risorse di supercomputer di oltre 122 Petaflop provenienti da quattro principali macchine dell'UE (Cineca Marconi - 50 Petaflops; HPC5 di ENI - 51,7 Petaflops; MareNostrum4 del Centro di supercomputer di Barcellona – 13,7 Petaflops; JUWELS del centro Julich – 12 Petaflops) dei migliori laboratori di ricerca computazionale e di scienze della vita del continente per contrastare le pandemie internazionali più velocemente e in modo più efficiente.
La Commissione Europea sostiene il Consorzio con un grant di 3 milioni di euro nel quadro del programma di “urgent computing” per il supercalcolo contro il coronavirus. Lo scopo di Exscalate4Cov è duplice: individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato della popolazione già infetta e, nella seconda fase, individuare di molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus per contrastare i contagi futuri.
Il piano di Exscalate4CoV (E4C) è così articolato:
- Stabilire uno standard scientifico sostenibile per dare risposte veloci a qualsiasi scenario di pandemia. Il modello si basa sull’utilizzo di una piattaforma di supercalcolo integrata con i sistemi intelligenza aritificiale, modellistica 3D supportata dalla diffrattometria a raggi X per la identificazione dei migliori candidati alla clinica e successiva validazione sperimentazione in laboratorio su modelli cellulari predittivi (virus, batterio, etc.);
- Identificare virtualmente e in modo rapido i farmaci disponibili, o in fase avanzata di sviluppo, potenzialmente efficaci;
- Definire un modello di screening per validare le molecole potenzialmente efficaci e gli eventuali meccanismi di azione e di mutazione del patogeno;
- Strutturare insieme ad EMA – European Medicine Agency – un modello di sperimentazione efficace sulla molecola individuata per velocizzarne i tempi per l’impiego terapeutico;
- Identificare i geni coinvolti nello sviluppo della patologia.