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La sindaca di Guasila, Paola Casula, è dovuta ricorrere a misure straordinarie per arginare il dilagare nei contagi da coronavirus fra la popolazione. L'allarme è scattato nel fine settimana, quando i casi di positività sono aumentati progressivamente fino a divenire 33 secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato oggi dalla prima cittadina.
Già da ieri, nel centro del Sud Sardegna è entrata in vigore un'ordinanza sindacale firmata per far fronte a un'emergenza senza precedenti in paese. "Non sarà una zona rossa anche se adottare la decisione giusta non è mai semplice - spiega la Casula su Facebook -. In questo momento, purtroppo, gli ambienti dove il virus ha maggiormente colpito sono i due istituti scolastici (pubblico e paritario) e alcune associazioni culturali e sportive".
E' così stabilita fino al 26 ottobre "la sospensione di tutte le attività didattiche in presenza delle scuole di ogni ordine e grado; la sospensione di tutte le attività sportive; la sospensione dell'apertura al pubblico della Biblioteca comunale, fatta salva la possibilità di accedere ai servizi offerti su prenotazione; la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico; il divieto di organizzare feste private; la sospensione di manifestazioni, eventi, riunioni; la sospensione di congressi, fatta salva la possibilità di svolgimento a distanza; la chiusura di parchi e aree gioco; la chiusura al pubblico del Municipio, fatte salve le attività indifferibili e l’erogazione dei servizi essenziali con possibilità per il pubblico di essere ricevuto previo appuntamento telefonico".
"Spero che i 33 casi di positività rilevati fino a oggi rappresentino l'apice del contagio a Guasila - spiega Paola Casula a Sardegna Live -. La giornata di giovedì 14 ottobre sarà caratterizzata da un'intensa attività di screening resa possibile dalla collaborazione e disponibilità di Ats. Nell'ex scuola media di via Raimondo Scintu, verranno effettuati tamponi molecolari a tutta la cittadinanza, l'invito è rivolto in particolare alla popolazione scolastica e alle associazioni".
"I guasilesi hanno accolto la notizia con incredulità e preoccupazione, ma sto percependo lo spirito di collaborazione da parte di tutti, specialmente genitori e famiglie con bambini i quali oggi, purtroppo, non essendo vaccinati sono spesso veicolo del contagio. E' dura riproporre chiusure e screening di massa, ma era l'unica cosa da fare per limitare i contagi e il mio auspicio è che la popolazione risponda. Se la situazione migliorerà sensibilmente, spero di poter revocare l'ordinanza prima del 26 ottobre, ma al momento non ho tempi di guarigione prevedibili".
"Non c'è un evento in particolare che ha causato l'aumento così repentino dei casi di Covid a Guasila - commenta Paola Casula -, ma una serie di casi dove un positivo ha contagiato diversi concittadini. Così, nell’arco di poco tempo si è amplificato il numero. In tutti questi mesi non abbiamo mai avuto grossi problemi legati al Covid e forse, avendo anche un buon tasso di vaccinazione, eravamo convinti di aver raggiunto la normalità. I dati di questi giorni ci dimostrano che invece è necessario essere ancora responsabili e adottare prudenza e attenzione, rispettando ancora e sempre le norme anti contagio".