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Roberto Pais, 51 anni, commerciante ambulante di Ossi, nel marzo 2020 fu la prima vittima del Covid 19 nel nord Sardegna.
In seguito alla vicenda, oggi, si è celebrata davanti alla gup del Tribunale di Sassari, Carmela Rita Serra, l'udienza che vede imputati di omicidio colposo due guardie mediche, Lucio Zirattu e Maria Caterina Cherchi.
Secondo il pm Paolo Piras, che ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi, Zirattu e Cherchi, non approfondendo il quadro clinico del paziente e non segnalando il caso né al 118 né all'Unità di crisi locale, furono responsabili della sua morte.
Gli imputati, difesi dagli avvocati Luca D'Alò e Nicola Satta, hanno chiesto di essere sottoposti a esame. Così, questa mattina, Cherchi ha fornito alla gup la sua versione dei fatti e risposto alle domande. La donna ha spiegato di non aver visitato il paziente a domicilio, ma di aver ricevuto in ambulatorio la telefonata del fratello. Questi, avrebbe raccontato che il congiunto febbricitante aveva iniziato a prendere un antibiotico il giorno precedente, su indicazione di Zirattu. Sempre il fratello, avrebbe riferito alla dottoressa che la vittima non presentava altri sintomi e che non era entrato in contatto con persone positive al coronavirus. La Cherchi, così, avrebbe suggerito di continuare con la terapia antibiotica e chiamare il numero verde di emergenza in caso di peggioramento. Fatti che per il pm proverebbero la cattiva condotta degli imputati.
Quando a metà marzo del 2020 Pais accusò i sintomi del coronavirus si rivolse alla Guardia medica di Ossi dove, stando all'accusa, gli furono prescritti antibiotici. Le sue condizioni peggiorarono in pochi giorni e la famiglia riuscì dopo svariate richieste a ottenere l'intervento di un'ambulanza del 118 che trasportò l'uomo all'ospedale di Sassari. Qui, dopo sei giorni, il 51enne morì nel reparto di Rianimazione dell'Aou. La famiglia della vittima si è costituta parte civile con l'avvocata Alessandra Delrio. Alla prossima udienza, il 6 luglio, sarà sentito il secondo imputato.