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Una lettera-denuncia, quella scritta nero su bianco da Antonio Cabras, portavoce dei Diabetici Sardi, Federazione Diabete Giovanile, (nella foto di apertura), indirizzata al Governatore della Sardegna, Christian Solinas, al Presidente del Consiglio Regionale, Michele Pais, al dottor Raimondo Ibba, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Cagliari, al dottor Alessio Lai, Presidente Associazione Medici Diabetologi Sez. Sardegna e alla dottoressa Mariangela Ghiani Presidente SID, Società Italiana di Diabetologia Sez. Sardegna, in cui vengono messi a nudo i problemi irrisolti e duplicati, in periodo pandemico, di chi ha il diabete e ancora non sa di averlo..
“L’appuntamento annuale, programmato dall’Adig Sarda e dal Coordinamento Associazione Diabetici Regione Sardegna a novembre in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, è stato cancellato per la pandemia Covid 19 – scrive Cabras nella missiva - ma non possiamo dimenticare e sottolineare le vecchie e le nuove problematiche che riguardano la nostra isola, in particolare dei nostri bambini e giovani. Tra queste la politica regionale, il controllo del diabete, il diabete in età adulta, l’accesso alle terapie innovative, e le nuove tecnologie, come è successo a Chiara che ha 9 anni e due anni fa le è stato diagnosticato il diabete. In Sardegna però la nuova tipologia di microinfusore con sensore che le donerebbe una vita più semplice, ancora non c'è.
Viviamo nella pandemia del covid 19. Non dimentichiamo che il diabete è stato dichiarato “pandemia mondiale di una malattia non trasmissibile”, ma che non costituisce né diversità né ostacolo alla crescita e al pieno inserimento della persona nella società. Non dimentichiamo ancora che le risoluzioni dell’ World Health Assembly WHA del 19 maggio 1989 dell’Onu riguardano la prevenzione ed il controllo del diabete mellito e incoraggiano gli Stati Membri a promuovere politiche di prevenzione, trattamento e cura in conformità con lo sviluppo sostenibile dei propri sistemi di cura sanitaria con l’obiettivo di sviluppo internazionali.
L’emergenza diabete in Sardegna è più che mai evidente. La nostra Isola – sottolinea sempre Cabras - “vanta” in Italia il tasso più alto: come riportato sul sito della Regione, la Sardegna “presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, poiché l’incidenza del diabete infanto-giovanile è di oltre 50 casi per 100.000 abitanti (nella fascia d’età 0-30 anni) su una popolazione di 1.658.138. Ogni anno abbiamo circa 700 nuovi casi di diabete tipo 1, che richiede almeno quattro somministrazioni giornaliere di insulina per la sopravvivenza. In totale i diabetici di tipo 1 e di tipo 2 sono 110.000, di cui il 27,37 % non si controlla, il 16,07 % ha complicanze, il 9,80% ha subito amputazioni con elevati costi sociali per le famiglie. Per non parlare di scuola tra diabete e covid 19. La somministrazione dei farmaci ai bambini nelle scuole primarie, viene effettuata, su cento richieste, per il 57,89% dai genitori, per il 42,11% dagli insegnanti, per il 5,91% dalle Asl. Si evidenzia certo l’assenza del Servizio Sanitario Regionale".
Covid e diabete
"La pandemia da Covid 19 sta mettendo a maggiore e dura prova la nostra Regione - fa notare Cabras - i bambini, i giovani, gli anziani sono ancora in attesa di risposte adeguate, la teleassistenza rimane un miraggio, la prevenzione delle complicanze non ottiene risposte, la fornitura dei presìdi una corsa a ostacoli. La pandemia da covid 19 ha messo in difficoltà più che mai i diabetici di tutte le età. Le Strutture Pubbliche non accettano i pazienti se non in caso di urgenza. Il Privato non esegue indagini di laboratorio con esenzione ticket perché ha finito il baget. “Occorre fare a proprie spese tutte le indagini necessarie, e fare prima il giro delle sette chiese“. Si dimentica che la malattia diabetica necessita di terapia e monitoraggio quotidiano. L'ospedale Binaghi diventa secondo ospedale Covid cagliaritano e prevede l'attivazione di 120 posti letto, 20 dei quali in terapia intensiva. Le migliaia di diabetici di tipo uno e di tipo due che vi afferiscono per l’assistenza, i controlli e le terapie dove andranno? L’Adig Sarda e il Coordinamento Associazioni Diabetici Regione Sardegna dei Diabetici, portavoci dei pazienti e interlocutori con le Strutture non sono stati ancora una volta contattati. Esprimiamo viva preoccupazione per quanto potrà sommarsi alla già precaria assistenza. Numerose sono state le nostre richieste senza risposte. Citiamo alcune comunicazioni fatte al Presidente dell’Adig Sarda e del Coordinamento".
“Presidente, se uno volesse fare gli esami per sospetto diabete tu che cosa gli consiglieresti in questo momento di casino sanitario? “Buongiorno Presidente, ti comunico che oggi 2 novembre 2020 ho chiamato il Centro di Diabetologia per chiedere un appuntamento per una consulenza. Ho anche inviato i dati della prescrizione del mio medico di famiglia. Il Centro mi ha prenotato per agosto 2021. Ritengo che questi tempi siano inaccettabili da parte di una Struttura Sanitaria Pubblica. Ho dato anche la mia disponibilità per poter effettuare una visita a distanza utilizzando i dati forniti dal mio sistema elettronico. A tal proposito mi è stato opposto un diniego categorico. Ho bisogno di capire come è meglio procedere. Dopo queste ed altre segnalazioni, come persona doverosa di dare risposte penso di attivare il Tribunale dei Diritti del Malato e la Procura della Repubblica per far luce su quanto sta accadendo” – ha concluso Antonio Cabras, della Federazione Diabete Giovanile.