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È un grido d’allarme quello che arriva dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna mentre gli imprenditori isolani devono fare i conti non solo con la riduzione del fatturato a causa del mini lockdown, ma anche con un inasprimento delle norme da parte del Governo. In particolare i ristoratori si riferiscono alle limitazioni previste nell’ultimo dpcm del Governo Conte per il 25, il 26 e il 1 gennaio. Giorni durante i quali pensavano di poter recuperare piccola parte del fatturato perso da quando è iniziata la pandemia, invece oggi si rassegnano con le disdette che arrivano da chi aveva già prenotato un posto in un ristorante che però non appartiene al comune di domicilio e/o residenza.
“Ci consentono di aprire ma le limitazioni agli spostamenti non ci consentono di lavorare”, ha detto Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna che in questi giorni sta ricevendo numerose segnalazioni da parte di chi sta ricevendo le cancellazioni delle prenotazioni per i giorni in cui si dovrà rimanere nel proprio comune di residenza. “Abbiamo sperato fino all’ultimo di poter lavorare, la nostra associazione ha cercato di trovare un punto d’incontro con il Governo”. Frongia cita anche l’esempio di un ristorante di Quartucciu, “I Ginepri”, associato alla Fipe Confcommercio Sud Sardegna. “Si trova nella periferia di Quartucciu, oggi contano numerose disdette da parte di residenti in Comuni limitrofi che distano pochi chilometri, talvolta anche solo 500 metri, basti pensare che a soli cinque minuti di macchina si trovano Quartu Sant’Elena, Maracalagonis e Settimo San Pietro”.
La stessa titolare Enrica Ortu dice che “è mortificante dopo tanti sacrifici, ricevere le disdette dei clienti affezionati che se pur vicinissimi alla nostra struttura si trovano impossibilitati a raggiungerci perché costretti e blindati nelle loro città. Eppure la distanza che ci separa dal centro abitato di appartenenza a quello degli altri 4 comuni limitrofi è praticamente identica. Molti clienti ci hanno riferito che si sarebbero sentiti più al sicuro in ristorante piuttosto che a casa loro”.
L’appello al Governo. “Rinnoviamo le richieste che hanno ampiamente presentato al Governo i nostri rappresentanti nazionali, noi, nel nostro piccolo, come tutte le altre realtà, chiediamo ancora una volta che si possa modificare la limitazione degli spostamenti tra comuni, sarebbe una soluzione che ci potrebbe consentire di avere una piccola boccata d’ossigeno nei giorni di festa”.