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“La zona rossa che inizia oggi potrebbe raffreddare la temperatura del contagio in Italia. E forse compensare la settimana di shopping appena conclusa. Ma in alcune regioni la situazione non è ancora sotto controllo: lì si rischia una ripartenza”.
È quanto dischiara a Repubblica il fisico ed ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston.
Il professore, che da settimane analizza i dati del Covid 19 per elaborare proiezioni sugli scenari futuri, spiega che "la zona rossa provocherà certamente un miglioramento nelle zone del Paese che hanno già riportato l’epidemia sotto controllo”. “Vedremo – sottolinea - se farà altrettanto nelle aree messe peggio. Perché è bene ricordare che le regioni presentano situazioni tra loro molto diverse".
In particolare, i timori di Battiston ricadono sui dati di Puglia, Sardegna, Trentino e Veneto.
Il fisico cita l’esempio della Puglia che “Il 29 settembre aveva 2.400 infetti attivi e solo in questi giorni sta raggiungendo il picco della seconda ondata con oltre 50mila infetti e Rt intorno a 1. Le proiezioni dicono che il 7 gennaio gli infetti attivi saranno 48mila, 20 volte quelli di settembre. E osserviamo un andamento simile in Sardegna. Per contro la Toscana, che è stata zona rossa, aveva 3.400 infetti attivi a fine settembre con Rt a 1,1 e a inizio gennaio dovrebbe attestarsi a 2.000 infetti con un Rt di circa 0,5. La fine del lockdown delle feste avrà impatti differenti in realtà così diverse".
In base alle proiezioni del professore, a preoccupare anche il Trentino e il Veneto, Regioni in cui, “la curva pandemica sta ancora crescendo”.