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Empty classroom with chairs on the table during COVID-19 pandemic
Picco di contagi da Covid-19 in Italia e in Sardegna, dove solo ieri sono stati registrati 1123 casi.
Cresce il numero dei ricoveri nell’Isola, ed è per questo che si prospetta fortemente la Dad nelle scuole del Sud Sardegna (Cagliari, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano) per tutto il mese di gennaio.
Questa mattina si è tenuta una video conferenza tra il sindaco di Iglesias Mauro Usai, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e il primo cittadino di Carbonia Pietro Morittu per discutere proprio sulla prosecuzione dell'attività didattica in presenza.
“Alla luce delle richieste che legittimamente arrivano da famiglie e insegnanti in vista della ripresa scolastica fissata per il 7 gennaio, questa mattina, in qualità di Sindaci dei Comuni più popolosi del territorio, abbiamo avuto modo di confrontarci per concordare una posizione comune. Considerate le competenze dei soggetti istituzionali in campo, dunque, abbiamo stabilito di attendere le decisioni del Governo che, in accordo con le Regioni, verranno assunte entro questa sera. In assenza di tali determinazioni, nessun provvedimento restrittivo verrà emanato”. Così il sindaco di Iglesias, Comune in cui a stamane si contavano 124 casi, sulla sua pagina Facebook.
L’attesa della decisione definitiva non ha certo impedito che molti, tra cui la sindaca di Domusnovas Isangela Mascia, si esprimessero a sfavore della Dad, in quanto non impedirebbe ai minori di incontrarsi fuori dalla scuola, dove i controlli ci sono, con i coetanei, e quindi di incappare in un possibile contagio.
La prima cittadina ha ribadito che ci sarebbe un grande ritardo nei tracciamenti, e che “una buona soluzione sarebbe quella di implementare le unità lavorative all’interno della sanità per puntare ad un controllo più ferreo e puntuale della situazione, non chiudere le scuole per l’ennesima volta”.