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Cinquanta casi certificati Ats e dieci quarantene: sono i dati Covid datati 2 gennaio 2022 a Domusnovas, paese che rischia, come tutto il Sud Sardegna, di dover nuovamente chiudere le scuole per tutto il mese di gennaio, come proposto dall’Ats, visti i numerosi focolai che riguardano soprattutto le scuole e la lentezza nei tracciamenti.
Secondo la sindaca Isangela Mascia, “non si tratta di dati reali perché, in base alle segnalazioni private, i casi sarebbero molti di più, non saprei quantificarli perché non tutti segnalano in quanto attendono l’Ats, e le quarantene non possono essere solamente 10, visto che ognuno vive in media con almeno un’altra persona”.
Secondo la prima cittadina, vi sono stati forti ritardi nella certificazione e nella divulgazione dei dati da parte della sanità, alle stesse autorità che poi dovrebbero avere il compito di vigilare e di agire per il bene della popolazione. Questo sta diventando sempre più difficile.
Continua la sindaca: “In un paese di 6000 abitanti come Domusnovas, 50 casi Covid non creerebbero grandi complicazioni se fossero circoscritti, cosa che sappiamo bene non sia così. Sono numeri su cui dobbiamo basarci ma senza avere certezze. Possiamo solo sperare nel buonsenso dei cittadini, buonsenso che consiste, in caso di contatto certo con un positivo, nell’avvisare immediatamente il proprio medico di base e il sindaco e attendere che l’Ats gli dica come procedere”.
Per quanto riguarda le scuole, per cui l’Ats chiede la chiusura per tutto il mese di gennaio in tutto il Sud Sardegna per paura ci siano troppi focolai ormai ingestibili, Isangela Mascia afferma: “A parte l’ultimo focolaio di circa 2 settimane fa in una scuola materna, in cui una bambina sotto i 6 anni, quindi senza mascherina e senza vaccino, ha contagiato i compagni di classe con cui era a contatto tutto il giorno, ci sono stati in generale pochissimi casi dall’inizio della pandemia nelle scuole di Domusnovas”.
“Questo perché sia nella primaria che alle scuole medie vengono rispettate le norme di sicurezza: distanziamenti, mascherine, igiene ecc.. Poichè ora gran parte degli adulti ha fatto il vaccino, vengono colpiti soprattutto i minori per ovvie ragioni. Chiudere le scuole per tutto il mese di gennaio, a mio modesto parere, non è la soluzione ideale. Ovviamente rispetteremo ciò che verrà deciso”.
“All’interno delle scuole c’è un grande controllo, a me capita spessissimo di andarci e vedo con i miei occhi che le regole vengono rispettate. Non ha senso chiudere le scuole se poi i bambini e i ragazzi, avendo giustamente i genitori che lavorano, debbano ugualmente spostarsi da casa e stare a stretto contatto con coetanei. I ragazzini delle scuole medie li ritroviamo nei parchi o vanno a casa degli amici; i bambini della primaria dai nonni o a casa degli amichetti con i genitori in casa”.
E conclude: “Sarebbe meglio implementare le unità lavorative all’interno della sanità per puntare ad un controllo più ferreo e puntuale della situazione. Chiudere per l’ennesima volta in casa i bambini senza una ragione effettiva è sbagliato”.