Assolti perché il fatto non sussiste. Le due guardie mediche Lucio Zirattu e Maria Caterina Cherchi, imputati per la morte di Roberto Pais, l'ambulante 51enne di Ossi, prima vittima del Covid 19 nel nord Sardegna, sono stati assolti oggi dall'accusa di omicidio colposo.

Il gup del Tribunale di Sassari, Sergio De Luca, ha emesso la sentenza di assoluzione al termine del rito abbreviato scelto dagli imputati, che erano difesi in aula dagli avvocati Luca D'Alò e Nicola Satta.

Il pm, Paolo Piras, li accusava di omicidio colposo per non aver approfondito il quadro clinico del paziente e non aver segnalato il caso né al 118, né all'unità di crisi locale.

Il giudice ha accolto invece le tesi della difesa, secondo cui i due medici avevano avuto solo contatti telefonici con i familiari della vittima, dai quali tra l'altro avevano avuto rassicurazioni sul fatto che Pais avesse solo febbre, nessun altro sintomo preoccupante e che non avesse avuto alcun contatto a rischio Covid.

Quando manifestò i primi sintomi Pais si rivolse alla Guardia medica di Ossi dove, secondo le accuse, gli furono prescritti antibiotici. In pochi giorni le sue condizioni peggiorarono e la famiglia riuscì, solo dopo svariate richieste, a far intervenire un'ambulanza del 118 che trasportò il paziente all'ospedale di Sassari. Qui, dopo sei giorni, il 51enne morì nel reparto di Rianimazione dell'Aou. Per la sua morte la Procura indicò come responsabili le due guardie mediche. Accuse respinte oggi dal giudice, che ha assolto gli imputati.