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Quarantadue anni, un'azienda agricola ovina a Olzai dove lavora con il fratello e la madre: Michele Soro, di Ollolai, in provincia di Nuoro, è uno dei cinquemila che oggi hanno manifestato per chiedere soluzioni alla crisi del comparto ovicaprino in Sardegna.
"Produciamo formaggio e latte che conferiamo a Sarda Formaggi - racconta all'ANSA - il problema è che il costo della produzione supera il guadagno. L'azienda deve far fronte alle spese per il mangime, i medicinali, la lavorazione della terra per ottenere i foraggi, le mungitrici, la corrente elettrica.
Tutto, insomma. E con il latte a 0,60 centesimi ci troviamo a lavorare per niente, anche perché i pagamenti che ci spettano non arrivano mai, nel frattempo noi però dobbiamo rispettare i tempi".
Ma più dei premi, a influire è il prezzo del latte.
"Quando è salito a 1,10 centesimi abbiamo rifiatato".
Ora è diverso e, sottolinea Soro, "a fine stagione ci renderemo conto che non saremo in grado di far fronte a tutte le spese".
Cosa spinge Michele a crederci e a continuare?
"Abbiamo mille capi di bestiame, facciamo questo lavoro solo perché siamo nati qui, ma non possiamo continuare a farlo per la gloria - dice - senza la possibilità di realizzarci e di realizzare qualcosa".
Michele non ha moglie nè figli: "Il fatto è che se anche volessi mettere su famiglia non lo potrei fare - confessa - A 40 anni i nostri padri avevano già una prospettiva, avevano costruito una casa. Noi non potremo mai fondare un'azienda, possiamo sopravvivere solo grazie a quella che hanno fondato loro".