È sempre più concreta l'ipotesi che nella riforma degli enti locali ancora da presentare il numero delle province indicate sarà sette, comprese quella del Sulcis e dell'Ogliastra.

Non solo cinque (la Gallura in aggiunta alle quattro storiche), dunque, come annunciato dall'assessore Quirico Sanna subito dopo il suo insediamento. In questi mesi, infatti, dai territori sono arrivate numerose istanze in questa direzione.

L'ultima nella commissione Autonomia dove sono stati ascoltati i sindaci del Sulcis nel quadro del lavoro istruttorio che riguarda proprio la Riforma. La sindaca di Carbonia Paola Massidda (M5s), per esempio, ha sottolineato la ritrovata unità del territorio nella rivendicazione di una nuova Provincia. Secondo il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, "la presenza di un ente intermedio favorisce il decentramento ed il buon governo".

Per il presidente del parlamentino Pierluigi Saiu "l'apertura ai sindaci dimostra la volontà comune di fare una buona riforma comprendente fra l'altro il principio dell'elezione diretta di presidenti e consigli provinciali, e non appena sarà disponibile un testo-base proseguiremo il confronto con gli amministratori locali sulle questioni di merito".

Nei giorni scorsi, lo stesso Quirico Sanna ha chiarito che se il Sulcis sarà unito nella rivendicazione della Provincia, la avrà, così come avrà l'Azienda sanitaria. Per le stesse ragioni, infatti, sette potrebbe essere anche il numero delle Asl nella riforma della Sanità che potrebbe essere approvata dalla Giunta entro l'anno.

Ma quello che arriverà non sarà il testo da 49 articoli illustrato dal governatore Solinas alla maggioranza ad agosto. Sarà un testo più scarno che si limiterà a disciplinare la governance del sistema: l'Ats sarà sostituita dall'Ares (Azienda regionale della salute) con le Asl, l'Arnas (Azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione Brotzu), l'Amou (Aziende miste ospedaliero universitarie di Sassari e Cagliari), l'Areus (Azienda regionale dell'emergenza urgenza).