Spingersi oltre per la propria passione, affrontare imprevisti e avversità, godersi ogni singolo istante del percorso. La personale sfida di Silvio Loddo, 60 anni, racchiude tutto ciò. Da Cagliari all’estremo nord del continente, tutto in sella alla sua amata Vespa. Un sogno che rischiava di rimanere irrealizzato, il rimorso di non averlo inseguito quando era giovane, la consapevolezza di potersi ancora regalare una grande soddisfazione. Così, insieme ad alcuni amici, ha deciso di prendere parte al Raid “Nordkapp”, organizzato da un’associazione privata, con decine di partecipanti. E’ partita il 3 giugno, e l’avventura di Silvio prosegue in giro per l’Europa, fino a quando non giungerà a Capo Nord, in Norvegia.

Italia (partenza da Firenze), Austria, Germania, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca, Finlandia e Norvegia: questo l’itinerario, 10-11mila km in Vespa, attraverso percorsi tortuosi, nessuna autostrada o strada principale: “Veramente un delirio”, commenta divertito. “Quarant’anni fa – racconta – comprai la prima Vespa, e mi dissi: ‘Voglio andare a Capo Nord’, ma non ci sono mai riuscito. Qualche anno fa l’ho ricomprata, e così, quando ho letto di questa organizzazione, ho colto la palla al balzo e ho deciso di partecipare”. Nel gruppo appassionati di tutte le nazionalità: Stati Uniti, Sudafrica, Croazia, Austria, Germania, Slovenia, oltre che Italia.

Una vera e propria avventura, durante la quale non mancano imprevisti e difficoltà, come quelli a cui è andato incontro Silvio nella sua tappa a Berlino: “Ho avuto un problema e in tutta la città c’era soltanto un meccanico di Vespe antiche, che fortunatamente mi ha dato una mano, se no non avrei saputo che fare”. Il tour, complessivamente, dovrebbe durare fra i 20 e i 25 giorni. “Un viaggio interiore”, lo definisce il sessantenne cagliaritano, “perché comunque è un’esperienza molto stancante e c’è la paura che possa succedere qualsiasi cosa”. “Se si rompe il motore – si domanda – che faccio? Lascio qua tutti i bagagli? Sarebbe un bel problema, ma anche questo fa parte della sfida”.

Il raid non lega i vespisti all'intero gruppo: l’associazione si è occupata esclusivamente di tracciare il percorso che viene seguito dai partecipanti tramite l’apposita app. Ognuno, poi, si organizza a modo suo, da solo o in gruppo: “Alla fine – ribadisce – è una scommessa con sé stessi, perché bisogna fare 10mila km, trovare tempo e coraggio e avere passione. Tutto ciò consente di potersi spingere sino all’estremo nord: oltre c’è solo il Circolo Polare Artico, fa abbastanza effetto pensarlo”.

Otto Paesi e migliaia di chilometri, Silvio in sella alla sua Vespa ha scelto di accettare la sfida, e lascia trasparire tutta la sua emozione per un sogno che lo accompagna sin da giovanissimo. “Pensare di poter portare a termine questa personale impresa fa un certo effetto”. Da Cagliari a Capo Nord, attraversando il continente, per coronare quel sogno e onorare quella promessa onorata, quarant’anni dopo. Questa mattina Silvio è arrivato alla meta, dopo quasi due settimane. “Ho visto posti meravigliosi”, racconta. Adesso il ritorno a casa: “Farò il rientro in solitaria, per scelta. Decido io quando e dove fermarmi, se guidare due ore o tutta la notte. E’ veramente un viaggio intorno a sé stessi, accompagnati dai propri pensieri. Un’esperienza unica”, conclude.