Sarà la maturità più rivoluzionaria di sempre. Da domani, 17 giugno, al via l’esame che vedrà coinvolti anche 13mila studenti sardi.

Tante le novità: oltre a distanze e mascherine, anche schermi in plexiglass, protezioni frontali per il viso, termoscanner e finestre aperte in tutte le aule. Insomma, tutto il possibile purché si garantisca la sicurezza dei presenti.

Le commissioni nell'Isola sono 385 e in ciascuna si è provveduto alla rituale estrazione della lettera, per decidere i turni delle interrogazioni.

Gli studenti, sotto invito del Comitato Tecnico Scientifico, dovranno presentarsi con 15 minuti di anticipo nelle rispettive scuole per evitare assembramenti. E’ previsto un solo colloquio orale, basato anche sul lavoro scritto effettuato nelle scorse settimane con la didattica a distanza, e in cui ogni candidato presenterà un elaborato basato sulle discipline di indirizzo. A seguire la discussione di un breve testo studiato durante l’anno, nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana.

Il direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani, ha commentato con un reso conto di queste settimane impegnative: "Per il momento è andato tutto secondo i piani - spiega -, naturalmente aspettiamo il giorno dell'esame per un bilancio complessivo, ma ci siamo preparati bene anche noi per far sì che tutto possa andare per il meglio".

Anche dal punto di vista logistico nessuno ostacolo particolare: "Tutte le strutture sono idonee" conclude il presidente.

Per quanto riguarda la nomina dei presidenti di commissione, in Sardegna non si sono riscontrati problemi di nessun genere, come invece capitato in altre Regioni. Oltre al supervisore esterno, la commissione sarà formata da 6 docenti, tutti interni.