Sarà una quarta edizione di IsReal - Festival del cinema ricca di appuntamenti quella che si terrà a Nuoro dal 7 al 12 maggio presso l’Auditorium Giovanni Lilliu - Museo del Costume.

Il festival, diretto da Alessandro Stellino e organizzato dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna con la partecipazione di Fondazione di Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission, proporrà infatti, 36 film. Oltre all’annunciata retrospettiva dedicata a Roberto Minervini, organizzata in collaborazione con il Festival dei popoli di Firenze e in occasione dell’uscita in sala (il 9 maggio) del nuovo film del regista marchigiano, Che fare quando il mondo è in fiamme?, il capoluogo barbaricino ospiterà altri due focus dedicati ai grandi autori del cinema del reale come Claire Simon e Camilo Restrepo.

Il concorso internazionale proporrà un programma di 9 film (di cui otto in anteprima nazionale) diretti da dodici registi (in numero equamente diviso tra donne e uomini) di diversa provenienza. La giuria sarà composta dal turco Gürcan Keltek (regista vincitore della seconda edizione di IsReal, di cui si presenterà fuori concorso il suo ultimo film Guliabani), dall’americano Haden Guest, direttore dello Havard Film Archive, e dall’antropologa italiana Rossella Ragazzi.

“Abbiamo lavorato assiduamente a questa quarta edizione, visionando svariate centinaia di film – ha dichiarato il direttore artistico di IsReal Alessandro Stellino – e posso affermare con certezza che il programma composto insieme al comitato di selezione è di altissimo livello, a cominciare dal magnifico film d’apertura, Honeyland, trionfatore all’ultimo Sundance di Robert Redford. Al riparo da qualunque mania di grandezza, coltivo l’idea di una manifestazione al servizio del cinema e della città che la ospita: prima vengono i film e il pubblico, il fare comunità intorno alla cultura; poi i riscontri dati dall’interesse crescente nei confronti di un evento le cui sole ambizioni sono – ancora e sempre – quelle di proporre il meglio del cinema documentario contemporaneo e di istituirsi come punto di riferimento per le nuove generazioni di cineasti volti a uno scambio critico e vivo con il mondo che li circonda. Ne sarà testimonianza il laboratorio Film Commitment progettato insieme alla Sardegna Film Commission e volto a far incontrare giovani registi e produttori provenienti da tutt’Italia allo scopo di pensare insieme il cinema del futuro. E ancora una volta ci tengo a ribadire l’importanza della presenza di un cineasta di statura assoluta quale Roberto Minervini: i suoi film mostrano gli Stati Uniti di Donald Trump come nessuno ce li ha mai fatti vedere”.

Ad aprire il festival sarà il film Honeyland di Ljubomir Stefanov e Tamara Kotevska, vincitore di tre premi all’ultima edizione del Sundance Film Festival. Sarà poi la volta di Zagros, film co-diretto dai registi iraniano-canadesi Shahab Mihandoust e Ariane Lorrain (in anteprima europea).

È invece il conflitto armato a premere sui limiti delle inquadrature di Kabul, City in the Wind di Aboozar Amini (nato in Afghanistan, ma rifugiatosi nei Paesi Bassi in giovane età).

Il concorso internazionale darà spazio anche a sconfinamenti che hanno a che vedere non solamente con le frontiere geografiche ma anche con il tempo e con la Storia. È l’esempio di In Mansourah, You Separated Us, primo lungometraggio documentario della giornalista e filmmaker franco-algerina Dorothée-Myriam Kellou. 

Spazio anche a  “La strada per le montagne” di Micol Roubini. Non attratto da un legame di sangue ma folgorato dall’ispirazione del protagonista del suo film precedente Oleg, Andrés Duque si spinge invece in Carelia, Internacional con monumento nella frontiera russo-finlandese a nord di San Pietroburgo. 

Ritualità, tradizione e misticismo troveremo nei cortometraggi Tourneur, di Yalda Afsah e Sangre di Adrien Pescayré. Non mancherà il sorprendente De los nombres de las cabras di Silvia Navarro e Miguel G. Morales. 

Grazie al supporto della Sardegna Film Commission, prenderà il via anche il progetto Film Commitment, che vede partecipare al festival una cinquantina di giovani professionisti per un laboratorio di idee e progetti cinematografici: dieci giovani registi (cinque dalle scuole di cinema e cinque con un progetto in sviluppo), dieci produttori, dieci critici e/o studiosi di cinema a formare la Giuria Giovani e una ventina di studenti di antropologia arriveranno a Nuoro per seguire un programma ricco di incontri e masterclass, a cominciare da quella con Roberto Minervini (ma ci saranno anche Goffredo Fofi, la scrittrice Maria Pace Ottieri, il produttore Paolo Benzi e altri ancora).

Un occhio di riguardo sarà riservato anche alla Sardegna. il musicista Iosonouncane tornerà a Nuoro due anni dopo la spettacolare anteprima del duo con Paolo Angeli per un incontro pubblico su sonorizzazione e musica per immagini, che avrà luogo venerdì 10 luglio.

La domenica invece sarà dedicata alla produzione regionale. La mattina saranno proiettati i quattro cortometraggi realizzati dagli studenti all’interno del progetto di formazione Territori viventi, promosso da Mommotty, ISRE e Fondazione Sardegna Film Commission. Nel pomeriggio sarà presentato, in anteprima assoluta, il nuovo film di Monica Dovarch: in Climbing the Elixir mentre in chiusura, dopo la cerimonia di premiazione, sarà il turno, anch’esso in anteprima assoluta, di Piove deserto, lungometraggio di Daniele Maggioni e Maria Grazia Perria.

“Con la quarta edizione di IsReal, e la terza della mia presidenza, è lecito tirare le somme di un evento che, in pochissimo tempo, ha saputo ritagliarsi uno spazio di primo piano nel panorama internazionale dei festival a tematica documentaria. Ne sono concreta testimonianza l’attenzione riservata all’evento dalla stampa e da un pubblico sempre in crescita, e la caratura degli ospiti che, di volta in volta, si alternano sul palcoscenico della manifestazione – ha sottolineato il presidente dell’Isre Giuseppe Matteo Pirisi -. Durante i sei giorni del Festival, Nuoro e la Sardegna tutta si faranno centro gravitazionale per immaginari, storie e voci diverse, crocevia di sguardi sul Mediterraneo (e non solo) che da questa posizione privilegiata si irradiano altrove. Per raccontare, attraverso il cinema, il mondo complesso e sfaccettato in cui viviamo”.

“Siamo focalizzati alla ricerca di nuovi talenti – ha concluso Nevina Satta, Direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission –, combinando la narrazione del reale alla scelta poetica. Ospitare un Festival di questa caratura a Nuoro conferma le grandi possibilità del territorio e ci invita a continuare un dialogo con i giovani, all'insegna dell'ambizione e della responsabilità”.