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«Negli anni '90 "i paesi del malessere" forse non arrivavano a 10. Una definizione che a me non è mai piaciuta, un modo per dare un'etichetta agli abitanti e rinchiuderli in stereotipi che ancora oggi stentano a cancellarsi. Una definizione antipatica per definire un’emergenza tipica di alcuni territori. E oggi?».
Sono queste le parole scritte su Facebook dalla Sindaca di Fonni, Daniela Falconi che ha voluto esprimere la sua solidarietà a Giovanni Santo Porcu, primo cittadino di Galtellì.
«Dopo l'ennesimo attentato intimidatorio – ha dichiarato Falconi – che forse è già il terzo o il quarto in Sardegna dall'inizio dell'anno, in un paese "qualunque" in una zona "qualunque" come si chiamano i paesi? I paesi si chiamano paesi».
«Perchè quando una cosa è diffusa diventa strutturale – ha rimarcato la prima cittadina –, e non si puo affrontare come un'emergenza ma come, appunto, un qualcosa che riguarda la struttura, la vita, l'oggi e il domani di ogni persona. Un qualcosa che riguarda il modo che ognuno di noi ha di affrontare qualunque cosa della vita».
«Perché un attentato non coinvolge solo l’Amministratore ma l’intera comunità – ha aggiunto –. Un attentato è il modo più infame e squallido che mina la tranquillità del 99,9% delle persone pacifiche e che si meritano il meglio. E non è più un’emergenza. È un qualcosa a cui bisogna porre rimedio. Subito».
«Perché con la violenza non si sopravvive. E nemmeno con i delinquenti che continuano ad agire impuniti. Si sopravvive con la pace, con l’onesta e con la libertà. Solidarietà totale e incondizionata – ha concluso – e un forte abbraccio a Giovanni Santo Porcu e a tutta la sua comunità».
Intanto è convocato per stasera alle 19.00, presso la sala dell’anfiteatro comunale di Galtellì, il Consiglio comunale urgente e straordinario voluto dallo stesso Sindaco Porcu.