Sarebbero stati i proprietari ad appiccare l’incendio divampato lo scorso 2 gennaio al “Bar Caffè Basilica”, di in via Fausto Noce, nei pressi della Basilica di San Simplicio. Lo scopo era quello di ottenere l’indennizzo dell’assicurazione. Ma a smascherare il piano dei due, un uomo e una donna, G. P., olbiese 36enne e la madre G. C., di 60 anni, sono stati i carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia.

I proprietari del bar avevano denunciato di aver subito un furto di 500 euro circa che si trovavano all’interno delle slot machines e che poi gli autori del gesto avevano dato fuoco al locale. I primi rilievi avevano però lasciato alcuni dubbi sia ai carabinieri che ai vigili del fuoco intervenuti. Nel bar era stata rinvenuta una tanica di plastica contenente tracce del liquido infiammabile utilizzato per appiccare l’incendio e altri dettagli che si sono trasformati in prove nel corso delle indagini.

Secondo quanto ricostruito dai militari, la finestra laterale da cui erano entrati i ladri, era stata aperta forzando la maniglia dall’interno del locale e non dall’esterno come sarebbe stato plausibile aspettarsi.

I due sono accusati di incendio in concorso, simulazione di reato, danneggiamento fraudolento di beni assicurati al fine di ottenere un indennizzo assicurativo, il tutto ai danni delle società Free Games srl di Tempio Pausania, a cui appartenevano le slot machine, e dell’Allianz, con la quale avevano stipulato un contratto di assicurazione.