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Dura presa di posizione dei supporter del Cagliari Svonvolts contro chi, secondo il loro avviso, ha gettato "quanto più fango possibile" sul loro nome.
I tifosi sottolineano come i quattro Daspo per otto anni notificati dalla Questura siano stati emessi "non per l'episodio della aggressione ai tifosi del Cesena in piazza del Carmine", dell'11 gennaio scorso.
"Ragazzi già destinatari di Daspo - spiegano gli Sconvolts - sono stati ripresi dalle telecamere di una attività commerciale in altre vie limitrofe a via Roma e non nel luogo della rissa. Per cui non possono essere riconducibili direttamente a tale episodio".
Relativamente alla questione legata alla sede - per la quale è stata chiesta la chiusura - i supporter rossoblu precisano: "La nostra sede, da sempre semplice luogo di ritrovo dei ragazzi, aperta a tutti coloro che hanno la nostra stessa passione ed interesse, siano essi giocatori, avvocati, liberi professionisti - sottolineato gli Sconvolts - viene ormai dichiarata chiusa senza nessun motivo fondato e senza alcuna spiegazione, ma solo perché è appunto 'il covo dei terribili Sconvolts'. Nessuno però ha detto che l'esito della perquisizione successiva ai fatti è stato negativo".
Gli ultrà si lamentano poi per i controlli allo stadio prima delle partite: "L'intera Curva Nord è oggetto dei più assurdi controlli e perquisizioni personali", e segnalano come dai tempi dell'ex stadio Is Arenas "che non ci sono più barriere tra campo e spalti e che non è mai successo niente".