Tiene ancora banco la vicenda dei Dazi Usa. Stavolta a lanciare l’allarme è Confartigianato Sardegna che chiede forti contromisure per sostenere le aziende dell’agroalimentare. La richiesta è stata fatta durante un’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

“Per compensare il calo di vendite negli Stati Uniti – ha sottolineato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Sardegna – abbiamo sollecitato interventi, anche temporanei, di sostegno economico alle imprese e programmi di promozione commerciale per favorire la penetrazione delle piccole imprese in nuovi mercati alternativi, soprattutto con produzioni a marchio DOP ed IGP”.

Sono oltre 3mila 600 le aziende artigiane sarde in Sardegna attive nel comparto alimentare con oltre 10mila addetti, di queste il 2,8%, pari a 54 imprese, operano nella lavorazione di prodotti lattiero-caseari.

Per le imprese agroalimentari della Sardegna, il mercato americano vale, nel primo semestre 2019, ben 35milioni di euro. “Inoltre – ha aggiunto Matzutzi – per contrastare il rischio di un’invasione in Italia di prodotti Usa “italian sounding”, riteniamo necessario diffondere la tracciabilità dei prodotti e promuovere campagne di informazione per rendere riconoscibile ai consumatori la qualità dei prodotti alimentari Made in Italy e made in Sardegna”.

Tra le prime 30 province italiane per valore dell’export di prodotti delle imprese lattiero-casearie verso gli Stati Uniti Sassari si colloca al secondo posto, Nuoro al settimo e Cagliari al quattordicesimo.

“In ogni caso la Sardegna dovrà andare avanti anche con i dazi americani – ha concluso Matzutzi – la situazione influirà non poco ma crediamo che ciò che verrà a crearsi spingerà le imprese a puntare su innovazione, qualità e formazione ma soprattutto le costringerà a trovare nuove vie commerciali, come quelle dell’est o dell’Oriente”.