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«Sassari è una città accogliente, nella quale è in atto un percorso di integrazione che non può essere interrotto. Sarà fatta opposizione alle disposizioni incostituzionali e che violano i diritti umani».
Con queste parole, il Sindaco Nicola Sanna ha voluto commentare il Decreto Sicurezza, sottolineando che «L’applicazione avrà ricadute negative sui territori. Ho voluto incontrare questa mattina, a Palazzo Ducale, i funzionari dell'Ufficio Anagrafe per verificare la situazione rispetto al divieto di iscrizione per i titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo. Ho chiesto loro di essere messo al corrente, quotidianamente, delle richieste di iscrizione, che negli ultimi tre mesi sono risultate essere in numero piuttosto ridotto. I casi saranno valutati di volta in volta e, se necessario, interverrò come ufficiale dell'Anagrafe».
«Ma questa non è l'unica disposizione – ha aggiunto Sanna – che mette a rischio i percorsi di integrazione, le modifiche ai progetti Sprar e la scomparsa del permesso di soggiorno per motivi umanitari non faranno altro che creare instabilità e caos nelle nostre città, che continuano a lavorare per l'inclusione sociale dei cittadini stranieri».
«Le criticità del decreto, e le possibili soluzioni, erano già state rese note da Anci – ha proseguito il primo cittadino, anche coordinatore della Consulta delle Città medie Anci – prima dell'approvazione e sono state ignorate. Non può che acuirsi oggi la preoccupazione per la sicurezza e la coesione sociale delle nostre comunità».
«Le osservazioni saranno inviate nuovamente da Anci alla Commissione Immigrazione – ha aggiunto – ed è stato richiesto un incontro con il Ministro Salvini. Intanto sui territori si continua a monitorare la situazione. Nei prossimi giorni convocherò a Sassari una riunione con i responsabili dei Cas, Centri di Accoglienza Straordinaria, e del progetto Sprar, il Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati, alla presenza delle assessore alle Politiche sociali Pina Ballore e alle Politiche per i servizi al cittadino Rossana Serratrice. I diritti di tutti i cittadini stranieri devono essere tutelati, nel rispetto della Carta Costituzionale. E la sicurezza sociale delle nostre città deve essere garantita».
Sulla questione è intervenuto anche l’’Assessore regionale agli Affari generali, Filippo Spanu. «Siamo dalla parte dei sindaci in grave difficoltà per gli effetti del Decreto Sicurezza – ha dichiarato -. Non possiamo lasciarli soli e intendiamo ribadire, nella prossima riunione della Conferenza delle Regioni, la richiesta di avviare immediatamente un confronto con il Governo che nega a molte persone che si trovano nel territorio nazionale servizi essenziali e pone gli amministratori locali di fronte a seri problemi sul fronte dell’ordine pubblico e della sicurezza. I richiedenti asilo che si vedono negare accoglienza e servizi diventano fantasmi con i rischi, non trascurabili, che ciò comporta per tutti i cittadini».
«Si vanno delineando – ha sottolineato Spanu – scenari di grande incertezza. Lo Stato riduce i fondi e ridimensiona i servizi a favore dei richiedenti asilo e i sindaci sono costretti a chiedere aiuto alla Regione per mantenere in vita il sistema dell’accoglienza. Noi continuiamo a sostenere i progetti finalizzati all’inclusione e all’integrazione. Lo abbiamo fatto nell’ultima Finanziaria regionale e lo faremo nel Piano per i flussi migratori che sarà approvato nei prossimi giorni dalla Giunta. Con risorse minime offriamo l’indispensabile sostegno agli amministratori locali ma non possiamo sostituirci allo Stato».
«Siamo di fronte – ha concluso l’assessore – a uno Stato e a un ministro dell’Interno in fuga da tutto sia dalla responsabilità di tutelare i sindaci che subiscono attentati sia da quella di ottemperare ai principi costituzionali e alle norme del diritto internazionale in materia di accoglienza di persone in fuga da guerre, persecuzioni, carestie ed eventi meteorologici estremi».