PHOTO
Il 17 novembre, il Consiglio comunale di Giave ha deliberato per la “Zona Franca” al consumo. La decisione fa seguito all’approvazione, nel corso della seduta di Giunta del 3 dello stesso mese, dell’atto d’indirizzo.
Nella conseguente delibera numero 105, si rileva come «l’istituzione della zona franca, in tutto il territorio della Sardegna, è ritenuto uno strumento basilare e propedeutico a qualsiasi azione politica di sviluppo, indispensabile per creare condizioni di crescita reale del nostro PIL (Prodotto Interno Lordo), attrarre capitali, nuove tecnologie e competenze imprenditoriali, favorire la produzione, il commercio e l’esportazione di merci non solo in ambito comunitario».
Nello stesso documento, è stato posto l’accento sul fatto che, già nel 2013, e precisamente il 22 di aprile, l’Amministrazione comunale guidata allora dal Sindaco Giuseppe Deiana, aveva dato mandato al primo cittadino «di porre in essere gli atti necessari per l’istituzione e l’operatività in questo Comune della Zona Franca e conseguente applicazione dei diritti speciali sui generi riservati alla popolazione residente, senza il pagamento di Dazi Doganali, Iva ed Accise in quanto tutto il territorio dell’Isola della Sardegna risulta ricadente nella configurazione giuridica della extra doganalità attribuita, sia ai punti franchi, che alle zone franche Italiane».
La stessa Sindaca Maria Antonietta Uras ha illustrato il punto all’ordine del giorno e ha posto l’attenzione sui vantaggi che derivano dall’istituzione della Zona Franca, come la riduzione di imposte e tasse e l’abbattimento dei costi energetici e dei trasporti, con conseguenti benefici e impulsi allo sviluppo.
Il Consigliere Nicola Addis ha, invece, evidenziato come il Comune di Giave sia il primo in provincia di Sassari a prendere tale iniziativa. «Noi stiamo giustamente deliberando – ha aggiunto il Consigliere Giulio Muzzo – per attivare un nostro diritto che soprattutto costituirebbe un impulso importante per far rifiorire la nostra terra e la nostra comunità».