Parlano i due imputati del delitto Careddu minorenni all’epoca dei fatti. G.C. e N.C.. Sono stati ascoltati questa mattina dal giudice del Tribunale Minorile di Cagliari Michela Capone.

Prima la ragazza, che ha raccontato: "Non sapevo quello che stava succedendo". Ha negato di sapere che Manuel Careddu sarebbe stato ucciso. La deposizione questa mattina nell'aula dove si sta celebrando il processo in abbreviato a porte chiuse. Dopo aver ricostruito quelle drammatiche ore che portarono alla morte di Manuel, l'imputata è crollando chiedendo alla famiglia di Manuel le proprie scuse che, secondo quanto appreso, i genitori della vittima non avrebbero accettato.

Ha preso poi la parola N.C., 16enne all’epoca dei fatti, che ha raccontato di essere stato messo in mezzo e di non aver immaginato che volessero uccidere Manuel Careddu. I due minori sono accusati, assieme ad altri maggiorenni, di aver partecipato all'omicidio di Manuel Careddu avvenuto sulle rive del lago Omodeo l'11 settembre 2018.

A differenza della ragazza, che si è fatta interrogare, il 17enne difeso dall'avvocato Giancarlo Siuni ha rilasciato solo dichiarazioni spontanee.

Gli altri imputati hanno età compresa tra i 19 e i 20 anni, sono accusati di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere. Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta (assistiti dai legali Aurelio Schintu, Angelo Merlini ed Emanuele Tuscano) saranno processati in Tribunale a Oristano dal 5 giugno perché hanno scelto l'abbreviato. Nicola Caboni, il quarto maggiorenne, ha patteggiato per l'accusa di soppressione di cadavere. Verrà sentito domani al Tribunale dei Minori. Si trova nel carcere di Massama e il giudice che sta processando i due ragazzini ne ha chiesto la traduzione in aula per essere sentito. L'udienza è così stata aggiornata a domani.