Sono sempre più agghiaccianti i particolari che emergono dalle indagini sull'omicidio di Manuel Careddu.

Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, i killer del 18enne di Macomer non avrebbero avuto problemi ad eliminare anche la madre, se si fosse reso necessario.

Qualche giorno dopo il delitto dell'Omodeo, infatti, Christian Fodde dialoga con il minorenne C.N. e con la fidanzata G.C., i tre sono dentro l'auto utilizzata per l'omicidio quando qualcuno dice: "Spariamo alla madre". E ancora: "La prossima volta che mi va a denunciare le stampo un proiettile in testa".

Non è chiarissimo a chi sia riferita la seconda frase. Si intuisce, però, che il riferimento sia proprio alla signora che in quei giorni era alla disperata ricerca del figlio.

Dalle parole dei killer, dunque, emergerebbe la consapevolezza che Fabiola Balardi, madre di Manuel, avesse intuito il loro coinvolgimento nella scomparsa del giovane.

Che la donna sospettasse qualcosa sulle sorti del 18enne sarebbe confermato anche da un antefatto. Dopo aver fatto i nomi dei presunti colpevoli alla polizia, la Balardi si recò per ben due volte sulle rive dell’Omodeo a cercare qualcosa che la potesse aiutare a scoprire la verità.

Secondo gli inquirenti non c'è alcun dubbio che la donna avesse ricevuto una soffiata da qualcuno sulla fine del figlio.