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Hanno rinunciato a ricorrere in Cassazione Giada Campus e Cosmin Nita, gli unici due minorenni del gruppo di giovanissimi che nel settembre 2018 collaborarono alla spedizione punitiva che portò all'uccisione del 18enne di Macomer Manuel Careddu, sulle sponde del lago Omodeo. Potranno così tornare liberi fra meno di cinque anni.
I due erano stati condannati a 14 anni dal Tribunale per i minori. Gli altri componenti del gruppo, più che ventenni all'epoca dei fatti, sono stati condannati all'ergastolo (Christian Fodde), a trent'anni (Riccardo Carta) e a otto mesi (Matteo Satta).
Per Campus e Nita, il 2 marzo scorso, la conferma della condanna di primo grado in Appello. I due avrebbero potuto ricorrere in Cassazione, allungando i tempi del percorso rieducativo previsto per i minori coinvolti in delitti così efferati. Tramite i rispettivi legali Gianfranco Frongia e Giancarlo Siuni hanno invece accettato formalmente la condanna, così da poter ottenere la libertà quanto prima.
Giada Campus, secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, ha già potuto usufruire di alcune uscite, sempre accompagnata dagli operatori carcerari, e accedere alla possibilità di lavorare all'interno del penitenziario romano dove è detenuta. Stesse opportunità, concesse dalla legge a chi ha commesso omicidi prima di compiere la maggiore età, saranno concesse presto anche a Cosmin Nita, rinchiuso nell'istituto minorile di Quartucciu.