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Si attende lunedì 1° febbraio 2021, giorno in cui i giudici emetteranno la sentenza definitiva. Quest’oggi, Christian Fodde (principale imputato per il terribile omicidio di Manuel Careddu, ucciso l’11 settembre 2018, sulle rive del Lago Omodeo e ritrovato dopo un mese sepolto in un terreno nella zona periferica di Ghilarza), ha voluto chiedere perdono attraverso una dichiarazione spontanea dinnanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Cagliari e ha detto che "non c’era nessun piano o complotto" per uccidere Manuel.
Fodde, lo ricordiamo, in primo grado, al termine del processo col rito abbreviato a Oristano, era stato condannato all'ergastolo. Il rischio è che i giudici confermino quella stessa pena.
Christian Fodde è considerato l’esecutore materiale del terribile delitto del 18enne Manuel Careddu: all’epoca in cui avvennero i fatti, Fodde insieme alla fidanzatina minorenne (già condannata a 16 anni in via definitiva), avrebbe ideato la trappola per uccidere Manuel.
Imputati nel processo anche Riccardo Carta, condannato a 30 anni, e Matteo Satta, al quale era stata inflitta in primo grado una condanna a 16 anni e 8 mesi: si attende il prossimo 1° febbraio con la sentenza definitiva.