«È uno scandalo: i paesi della montagna sono stati ancora una volta snobbati dalla politica regionale. A Cagliari non hanno ancora capito che non è possibile prendere le decisioni solo in base a strategie di partito. Così vengono snobbate le difficoltà di un intero territorio». Il sindaco di Desulo Gigi Littarru è un fiume in piena e tuona contro la scelta, adottata dal consiglio regionale, dei rappresentanti territoriali dell'Ato, l'autorità d'ambito territoriale della Sardegna. 
In base alla legge di riordino del servizio idrico integrato, le funzioni svolte dall'Ato erano esercitate prima da un commissario straordinario e ora dai rappresentanti del territorio. Per la provincia di Nuoro il sindaco designato è Angelino Nocco, primo cittadino di Meana Sardo. «La Regione, con la soppressione dell'Ato, ha deciso di nominare dei rappresentanti nei territori. Mi chiedo come mai non si sia accorta che non è stato nominato alcun esponente per i paesi di montagna della Barbagia. Il nostro territorio - avverte Littarru - rappresenta il bacino più importante della Sardegna. Il Comune di Desulo ha costruito gli acquedotti che scendono da Punta La Marmora con tante difficoltà e con mutui che ancora oggi si trova a dover pagare. Con questa scelta abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione di come la montagna venga esclusa da ogni decisione regionale». Il sindaco di Desulo informa che la Comunità montana, da lui presieduta, ha chiesto un incontro urgente al presidente Ugo Cappellacci affinché venga presa in seria considerazione la possibilità far rientrare il territorio della montagna nei programmi per le aree di crisi. 
«Speriamo che il presidente Cappellacci ascolti le nostre esigenze - conclude Littarru -, vengono tutelate le zone di mare, mentre noi ci sentiamo abbandonati. Non si può più scherzare. La politica, con le sue decisioni, ci sta togliendo il diritto di vivere». 
Roberto Tangianu