Uno sfregio gratuito e deprecabile a un simbolo di una delle pagine di storia più sentite dalla comunità orgolese e non solo. La rivolta di Pratobello fu un evento epocale per la Sardegna alla fine degli anni '60. Nei giorni scorsi, come denunciato dalla pagina Facebook "La magia che avvolge Orgosolo", uno dei monumenti che ricordano quegli avvenimenti, posto nei pressi della Nuoro-Lanusei, è stato deturpato dai vandali. "Queste sono le cose di cui non andare fieri - si legge sulla pagina che promuove le bellezze del paese e del territorio -. Questi atti sono vili e spregevoli. Questi atti buttano veleno ed è come vanificare la lotta stessa".

LA RIVOLTA DI PRATOBELLO. Nel giugno del 1969, la popolazione di Orgosolo scese in strada opponendosi col metodo della nonviolenza all'occupazione delle campagne di Pratobello da parte dell'esercito. I pastori vennero invitati con alcuni manifesti comparsi in paese a trasferire il bestiame altrove perché, per due mesi, quell'area sarebbe stata adibita a poligono di tiro e di addestramento dei militari italiani. Il 9 giugno 3.500 cittadini di Orgosolo iniziarono la mobilitazione; il 18 dello stesso mese, la popolazione del paese si riunì in assemblea decidendo di attuare una forma di protesta nonviolenta e quindi di occupare pacificamente la località di Pratobello.

Dal 19 giugno iniziò l'occupazione e dopo alcuni giorni, durante i quali non si verificò alcun episodio di violenza, l'esercito rinunciò alle esercitazioni e si ritirò. A seguito di questi fatti nacque il fenomeno del muralismo nel centro barbaricino.