Era il 25 novembre 2003, diciassette anni fa, quando Luisa Manfredi, figlia 14enne di Matteo Boe, venne assassinata sul balcone di casa nella sua Lula.

Un agguato in piena regola, la ragazzina venne centrata da una scarica di pallettoni che la ferì mortalmente alla tempia mentre era affacciata per stendere i panni. Secondo gli inquirenti, i malviventi avrebbero in realtà voluto uccidere la madre, Laura Manfredi, compagna del bandito barbaricino. Uno scambio di persona, dunque, all'origine di uno dei più barbari delitti mai compiuti in Sardegna. Una cappa di omertà avvolge da anni il caso, tuttora irrisolto nonostante le piste investigative seguite dagli inquirenti. La madre Laura, per protesta, alcuni anni dopo ha voluto il trasferimento della salma nel cimitero di Castelvetro di Modena, dove vive attualmente.

Gli amici, oggi, hanno ricordato Luisa con un toccante necrologio pubblicato su La Nuova Sardegna. 

Lùchidu est s'ammentu risulanu

Como dechesett'annos sepultatu,

Gai torret su vile rimitanu

Chi l'at eternamente cundennatu.

Luisa Manfredi

Sos cumpanzos tuos chi non t'an a irmenticare mai.