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Primo incontro di carattere istituzionale tra il Commissario straordinario individuato dal Governo per la messa in sicurezza delle dighe in Sardegna, Angelica Catalano, e l’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, che questa mattina ha avviato il tavolo tecnico per la messa in sicurezza della diga di Monte Lerno (Pattada). All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, anche i rappresentanti del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna e dell’Ente acque della Sardegna, Enas, che gestisce la diga.
“Entriamo finalmente nel vivo, la giornata odierna rappresenta un passo importante nel piano di messa in sicurezza delle dighe che la regione sta portando avanti – ha spiegato l’assessore dei Lavori Pubblici Aldo Salaris - Grazie alla sinergia e al protagonismo attivo di tutti i soggetti coinvolti potremo finalmente avviare quegli interventi di carattere strutturale ritenuti non più procastinabili su una infrastruttura che consideriamo strategica per il territorio interessato”.
Lo sbarramento sul Rio Mannu di Pattada fornisce l’acqua per gli usi civici della popolazione dell’Unione dei Comuni del Logudoro alimentati dallo Schema Acquedotto 3 “Pattada” (Aggius, Calangianus, Osidda, Anela, Erula, Ozieri, Ardara, Ittiri, Pattada, Ittireddu, Luras, Tempio, Benetutti, Mores, Berchidda, Tula, Bono, Nughedu San Nicolò, Bortigiadas, Nule, Bultei, Oschiri) e viene utilizzata per alimentare la rete idrica del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna per la Piana di Chilivani. Oltre alle finalità idropotabili e irrigue, la diga risponde anche a un utilizzo di carattere idroelettrico dato che alimenta la centrale Enel di Ozieri.
“L’auspicio è che si possano fare i lavori senza svasare la diga, compatibilmente alla garanzia delle sicurezza nelle attività e alla grande esigenza di acqua che le caratteristiche del territorio richiedono”, ha evidenziato l’esponente della Giunta Solinas illustrando anche il cronoprogramma: “Entro i primi di settembre si prevede l’avvio della progettazione, che durerà sei mesi, per riconvocare il tavolo entro ottobre. Sarà quella l’occasione per fare il primo bilancio sugli studi effettuati”.
Sulla diga di Monte Lerno ai fondi ministeriali disponibili per le opere di messa in sicurezza (7 milioni di euro) si sono aggiunti i fondi regionali per le indagini geognostiche (pari a circa 180 mila euro) propedeutiche alla progettazione degli interventi di risanamento statico dello sbarramento.