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Una vera e propria odissea, quella vissuta da una ventina di lavoratori della De Vizia - ai quali non è stato rinnovato il contratto - a Cagliari: sotto il palazzo del municipio, in via Roma, prosegue ad oltranza la protesta al freddo e al gelo, accampati con brandine, piumoni e teloni: “Non molliamo, dieci anni di soprusi, siamo uomini e non numeri”– gridano disperati i padri di famiglia che vivono giorni di angoscia. Tra loro Ignazio Mura, Luca Aresu e gli altri colleghi che sono decisi più che mai a far sentire le loro ragioni e rivendicazioni.
E su Facebook arrivano centinaia di messaggi di solidarietà, anche in strada la gente passa, si ferma, qualcuno porta anche paste e cappuccino caldo, poi la “passerella” dei politici (candidati o meno che siano) che non s’è fatta attendere. Ma qui l’attesa è ben diversa, i lavoratori aspettano una risposta come fosse una manna dal cielo: di poter nuovamente lavorare.
Abbiamo bisogno della vostra solidarietà, aiutateci a riprenderci il nostro diritto al lavoro. Condividete i nostri post il più possibile, la nostra protesta è seria e moderata, vogliamo solo avere la possibilità di poter mantenere con dignità le nostre famiglie. Nel ringraziarvi, abbracciamo tutti Voi come una nostra grande famiglia.
Chissà se prima di andare a dormire i dirigenti della De Vizia a Cagliari e tutti quanti hanno ricevuto le richieste di aiuto da tutto il gruppo Lavoratori licenziati dalla De Vizia, politici compresi.. chissà se mentre entrano nei loro letti al caldo si ricordano che questi ragazzi,tutti padri di famiglia sono accampati per strada giorno e notte al gelo in attesa di una loro risposta che nonostante tutti gli appelli rivolti alla società,al sindaco e ai politici non arriva mai,ma non vi vergognate?Tranquilli ,le elezioni stanno arrivando. Se per caso non se fossero accorti, i destinatari della protesta vi ricordo che fuori all'aperto la notte c’è il gelo, di giorno tutto e di più la disperazione e la miseria di venti famiglie.
Corrado Virdis Aru, ex sindacalista
Una sintesi perfetta di quanto è accaduto a questi sfortunati lavoratori, in questa Italia abbiamo perso ogni punto di riferimento e i valori che abbiamo ereditato dai nostri padri. Ma è possibile credere che una sigla sindacale, si sia prestata a tutelare un’azienda a discapito di un gruppo di lavoratori? Da ex dirigente sindacale sono basito di quanto è avvenuto. Mi auguro che la magistratura faccia chiarezza su questa porcheria e renda nulla la dichiarazione che hanno firmato questi lavoratori, perché si tratta di un vero tranello, architettato contro i lavoratori e a favore dell’azienda in questione. Mi auguro inoltre, che il Sindaco, la giunta è tutto il consiglio comunale, prendano una posizione contro il gestore dei servizi di igiene urbana di Cagliari, considerando che la stessa azienda viene pagata con i denari dei cittadini Cagliaritani, per effettuare i servizi contrattuali e non per licenziare gli stessi lavoratori che per anni hanno svolto con diligenza i lavori nella stessa Città. Mi auguro che questi padri di famiglia possano al più presto, essere reintegrati nel loro posto di lavoro e, non subiscano ripercussioni da parte di nessuno. Mi permetto di mandare un grande abbraccio a questi sfortunati lavoratori e chiedo ai Cittadini Cagliaritani, di esprimere la loro solidarietà nei confronti dei lavoratori privati del loro lavoro.
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