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Comune di Olbia e Provincia di Sassari sono considerati "parti offese" nell'inchiesta per inquinamento ambientale aperta dalla Procura di Tempio dopo aver messo sotto sequestro lo scorso 29 novembre 150 metri quadrati all'interno della discarica di Spiritu Santu, gestita dal Consorzio industriale provinciale del Nord Est Sardegna, indagando sei persone tra dirigenti del Cipness e di alcune società di conferimento.
Lo rivela il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, annunciando di aver ricevuto un avviso relativo agli accertamenti tecnici fissati per l'11 dicembre alle 10. I prelievi dei campioni, ai quali parteciperanno i periti nominati dagli enti e dalle società finite sotto indagine, saranno condotte dalla dottoressa Maria Bonaria Corrias, responsabile dell'Arpas Nuoro e Ogliastra, nominata dalla Procura.
Per gli inquirenti i fanghi di depurazione delle acque reflue provenienti dalla Campania e arrivati a Olbia sono pericolosi. A far scattare il sequestro le analisi su un carico arrivato il 19 settembre, dalle quali sarebbe stata rilevata la presenza di idrocarburi e zinco. "A differenza di quanto vorrebbero far intendere certi personaggi, il sindaco e l'amministrazione non solo non sono indagati, ma sono considerati parte offesa", spiega Nizzi replicando ancora al leader di Unidos, Mauro Pili, già querelato "per aver accostato il nome di Olbia e del Comune a quello della camorra", come aveva spiegato il sindaco appena due giorni fa. "Abbiamo assoluta fiducia nella magistratura", aggiunge Nizzi.