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“Chi l’ha detto che il carcere non deve essere bello?” Con queste parole la direttrice Giovanna Allegri ha aperto le porte del carcere minorile di Quartucciu alla discussione di tre tesi di laurea magistrale in Architettura. Laura Spanu, Giulia Rubiu e Alice Salimbeni sono le tre studentesse che hanno scelto di discutere la loro tesi all’interno dell’istituto. Un evento unico in Italia, reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra le due Istituzioni: l’istituto penitenziario per minori e l’Università di Cagliari. Un percorso che è nato nell’ambito del progetto “ Fuori Luogo” della professoressa Barbara Cadeddu, il cui fine è quello di ripensare e riqualifica gli spazi dell’Istituto Penale, con l‘obiettivo di definire criteri distributivi, funzionali ed estetici, affinché questo sia, realmente, un luogo di cura della persona.
Le tre laureande hanno partecipato al progetto che ha permesso loro di frequentare la struttura e di mettere in campo gli studi fatti durante il corso di laurea. Infatti, i loro lavori sono stati realizzati con la collaborazione degli operatori dell’istituto e dei giovani ospiti. Una delle tesi, in particolare, ha visto la realizzazione di uno spazio auto costruito all’aperto. Sono stati momenti di studio e approfondimento scientifico, ma soprattutto di crescita e condivisione,di collaborazione e interazione. Non è sempre facile che le Istituzioni si aprano all’esterno, eppure quello di Quartucciu da tempo apre le porte all’innovazione e alla partecipazione esterna, alla compartecipazione affinché il percorso di crescita e rieducazione dei suoi ragazzi sia meno duro e deserto.
Quello di martedì è stato un evento eccezionale e singolare grazie anche alla generosità e all’entusiasmo delle studentesse e delle loro famiglie: conoscenza e crescita che camminano insieme e, come ha sottolineato il Rettore, Maria Del Zompo: “ questo è un bellissimo segno di responsabilità sociale, accettare di stare insieme, lavorare insieme, festeggiare insieme. È un buon segnale di crescita e non deve restare un caso isolato.”