“Questa è la situazione oggi 15/03/18 di fronte al mercato di San Benedetto, divieti di sosta dal 12/02 al 28/02 – 2018, nonostante il divieto sia cessato i cartelli campeggiano dimenticati, distogliendo gli automobilisti dalla sosta. A fronte di questo divieto i lavori hanno interessato la strada per una sola mezza giornata e si sono sovrapposti ad un’altra pioggia di divieti nelle strade circostanti che andavano dal 26/02 al 02/03 – 2018 per altri modestissimi interventi stradali”. 

Così la denuncia e la conseguente interrogazione dai banchi del palazzo municipale di via Roma, da parte di Raffaele  Onnis, consigliere comunale e rappresentante “Comitato Miglioriamo San Benedetto”: “Altri divieti – dice Onnis - si prevedono a breve per il rifacimento della segnaletica orizzontale”. 

La città negli ultimi tempi è stata puntellata da divieti di sosta per la pulizia delle strade che, per come sono stati pianificati, hanno creato un vero e proprio percorso ad ostacoli per i cittadini: “L’amministrazione – sostiene l’esponente di Palazzo Bacaredda - dovrebbe capire che dietro le vetrine ci sono delle persone che si trovano in grave difficoltà e un solo parcheggio in più può essere vitale per l’economia di un’attività commerciale. L’unico strumento a mia disposizione per contrastare questa superficialità di gestione sono le interrogazioni in aula, unitamente alle quali generalmente affianco una parte propositiva, la quale in questo caso prevede che i divieti di sosta vengano calibrati in funzione del protrarsi dei lavori e dei tratti di strada realmente interessati. Gli interventi di taglio, bitumazione e tracciamento della segnaletica orizzontale vengano programmati e realizzati in rapida successione all’interno di un unico divieto di sosta e non in tre momenti diversi. I lavori – aggiunge – che determinano un sacrificio delle aree di sosta, in prossimità delle aree commerciali e particolarmente carenti di parcheggi, vengano svolti la domenica e nei primi giorni della settimana lunedì e martedì, in modo da incidere il meno possibile sulla frequentazione e la vivibilità delle zone interessate. La situazione è imbarazzante perché nonostante le ampie rassicurazioni pervenute in occasione delle precedenti interrogazioni, per adesso non si vedono segnali incoraggianti”