Il sindaco di Sassari Nicola Sanna si schiera a tutela dei cittadini affetti da favismo ed emette un’ordinanza che detta disposizione per la coltivazione e la vendita delle fave nel centro abitato e nell'agro.

Il provvedimento del primo cittadino prevede il divieto tassativo di coltivazione e stoccaggio di fave, nel raggio di 100 metri in linea d'aria in prossimità del centro abitato cittadino e del centro abitato delle borgate. Il divieto vale anche nell'agro.

E infatti l'atto stabilisce che per le zone non urbane (agro), il divieto di coltivazione e stoccaggio sarà imposto, con appositi provvedimenti, per un raggio di almeno 100 metri dall'immobile di abitazione o luogo di lavoro o comunque frequentato da cittadini affetti da favismo. In questo caso gli interessati devono presentare istanza specifica, corredata da una certificazione medica.

Sempre nell'ordinanza viene previsto il divieto tassativo di coltivazione di fave nel territorio comunale a 100 metri di raggio in linea d'aria dal perimetro di cinta, e all'interno dello stesso, di presidi ospedalieri, case di cura, strutture sanitarie pubbliche e private nonché istituti di ricerca. E ancora istituzioni scolastiche pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e scuole materne e poi edifici pubblici statali, caserme, aeroporti, cimiteri, stadi, chiese parrocchiali ed edifici di culto in genere, uffici postali e quant'altro sia posto a servizio di comunità cittadine, compresi i centri e le zone commerciali e industriali.

Infine, per quanto riguarda la vendita di fave fresche, se questa viene effettuata nel perimetro urbano, negli esercizi commerciali in sede fissa, al minuto e all'ingrosso, nei mercati comunali, nelle aree pubbliche autorizzate, è consentita purché sia data corretta e visibile pubblicità della loro presenza nel punto vendita.