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Domani, 15 ottobre, a Pirri torna l'appuntamento con Sa domu de is launeddas, un progetto di Assòtziu Launeddas Sardìnnia (Associazione regionale dei suonatori di launeddas), che raccoglie a sé la quasi totalità dei suonatori ed esponenti del settore, oltre cento. L'associazione, ormai da anni, porta avanti un percorso di promozione e divulgazione, con l'obiettivo di raccontare e trasmettere la cultura musicale delle launeddas a un pubblico sempre più ampio e variegato. Un passo importante sotto questo aspetto, spiega il presidente dell'associazione Gianfranco Meloni, sarebbe quello di trovare una sede fisica, "una sorta di centro documentale in cui suonatori, costruttori e appassionati si possono incontrare e nel quale si possano organizzare eventi e fare scuola". Un polo culturale che si occupi a tutto tondo del mondo launeddas: musica, balli e accompagnamento al canto.
Gli eventi, organizzati ciclicamente, sono contraddistinti in apertura da un aspetto laboratoriale, dentro il quale diversi soci costruttori si mettono a disposizione per le dimostrazioni al pubblico, mentre in tarda serata si tiene l'esibizione con le launeddas, protagoniste sia nel ballo che nel canto. Un aspetto fondamentale, che caratterizza l'operato di Assòtziu Launeddas Sardìnnia, è l'abbattimento di inutili barriere territoriali e culturali, tramite il dialogo e la commistione di esperienze ed espressioni che popolano il mondo delle launeddas. Dietro questi eventi si nasconde anche un importante lavoro di recupero e preservazione della tradizione: "Noi - racconta Meloni - cerchiamo sempre di andare oltre il semplice aspetto legato allo spettacolo. Per questo, negli anni abbiamo avuto modo di dedicarci, per esempio, al recupero del ballo campidanese a launeddas, stuzzicando così numerose iniziative. Abbiamo inoltre organizzato eventi dedicati all'accompagnamento al canto, dando il nostro sostegno anche ad arti che in questo momento sono in sofferenza".
"Il nostro - tiene a sottolineare il presidente dell'associazione - è uno spazio inclusivo, aperto a tutti. Vorremmo che diventasse lo spazio di tutti i suonatori di launeddas. Se vogliamo tramandare in maniera corretta la tradizione non dobbiamo porci limiti né barriere, e cercare di raggiungere tutti, soprattutto i più giovani". E proprio sul tema legato alla storia e cultura delle launeddas, Meloni conclude precisando: "Come tradizione non intendo qualcosa che rimane arenata nel passato per, come dire, 'stampare una fotocopia' da mostrare alle generazioni future. E' un mondo in continua evoluzione e tutti i giorni nasce qualcosa di nuovo. Gli stessi suonatori sperimentano di continuo, collaborano con altre realtà e mondi musicali. La tradizione, alla fine, è il prodotto del lavoro quotidiano, e, siccome cambia la società, cambia anche il modo di suonare e comunicare musicalmente. In definitiva, la musica popolare non è un qualcosa di immutato e immutabile, ma, come tutto, si evolve nel tempo pur mantenendo ben salde le radici, che ne hanno trasmesso il racconto e assicurato la durata nel tempo".