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Allo scoppio della Grande Guerra, nel 1914, l’Italia è ancora una nazione giovane e non preparata alla guerra. La classe dirigente liberale è prudente, nonostante la “Triplice” la obbligasse a intervenire. All’interno del paese premono tuttavia a favore dell’intervento coloro i quali auspicano il cambiamento: in primis repubblicani, irredentisti, coloro i quali aspirano a rinverdire gli ideali garibaldini con il programma “Per un’Italia più grande”, un programma morale di costruzione di un forte senso della nazionalità. Ricciotti Garibaldi, figlio più che cinquantenne del Generale, è tra questi. Premono per il ribaltamento delle alleanze anche i numerosi emigrati in Francia che amano il paese adottivo e temono di ritrovarsi in terra nemica se l’Italia entrasse in guerra a fianco dell’Austria. Sicchè, appena la Francia entra in guerra, migliaia di italiani si arruolano nella sua Legione Straniera. Ricciotti Garibaldi richiama i suoi figli dispersi nel mondo. Giuseppe (Peppino), Ricciotti jr, Sante, Bruno, Costante ed Ezio convergono in Francia. Dapprima vogliono fare pressione sulla decisione italiana di intervento e sulla scelta delle alleanze, formando una Legione italiana destinata ad andare a combattere sulla frontiera dalmata, poi accettano di formare un corpo della Legione straniera che combatterà a fianco dell’Esercito francese. La Legione garibaldina si compone di questi volontari (ci saranno anche dei sardi) che, mossi dal loro ideale ed entusiasti del combattere ancora comandati da un Garibaldi, incontreranno sofferenza e morte nelle foreste delle Argonne.
Domani, 7 marzo, a partire dalle 10.30, al teatro di Alghero, rifletteranno su questo tema Annita Garibaldi Jallet (pronipote di Giuseppe Garibaldi) e altri studiosi.
Interverranno: Mario Bruno (Sindaco di Alghero), Salvatore Mulas (Prefetto di Sassari), Giuseppe Zichi (Comitato di Sassari dell’Istituto per la storia del Risorgimento), Annita Garibaldi Jallet (ANVRG) e Aldo Accardo (Fondazione Siotto). Coordinerà Pier Giorgio Pinna (Nuova Sardegna) che ha pubblicato di recente uno studio su Ernesto Butta, giornalista sassarese ucciso proprio nelle Argonne.
Alle ore 12.30, Annita Garibaldi e le autorità presenti deporranno una corona al monumento ai caduti della Grande Guerra, per ricordare i volontari garibaldini che hanno perso la vita in Francia.
L'evento è organizzato dal Comune di Alghero, dalla Fondazione Meta, dalla Fondazione Giuseppe Siotto, dal Comitato di Sassari dell'Istituto per la storia del Risorgimento e dalla Nuova Sardegna.