Hanno un nome e un cognome i due aggressori che la notte tra il 2 e 3 gennaio 2020, avevano messo a segno un colpo nella casa parrocchiale di San Gregorio Magno a Pirri per rubare oggetti preziosi, ma erano stati sorpresi dal cappellano della Polizia di Stato, don Eugenio Cocco che era finito in ospedale.

Andrea Boi, 32 anni e Donatella Diana, 34enne, sono stati denunciati per rapina e lesioni personali dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cagliari, coordinati dal maggiore Michele Lastella: i due avevano di fatto aggredito (utilizzando un cacciavite) il prelato, che era stato poi trasportato al Brotzu con ferite alla testa e sul viso.

Hanno confessato dunque i due ladruncoli, già tenuti sott’occhio dai militari dell’Arma che da subito avevano concentrato l’attenzione su di loro grazie anche alla testimonianza del sacerdote che era riuscito a sfilare il passamontagna ad uno dei suoi aggressori: Boi e Diana erano stati convocati nei giorni scorsi in via Nuoro per prelevare loro il dna, poi hanno preferito successivamente presentarsi spontaneamente con i loro avvocati e confessare ciò che avevano commesso ai danni di don Eugenio. 

 I fatti

La misteriosa e brutale aggressione aveva avuto luogo nella notte, intorno all’1:30, nella casa parrocchiale attigua alla sacrestia della chiesa San Gregori Magno, in via del Borghetto, a Pirri: don Eugenio Cocco aveva sentito dei rumori sospetti e si era subito allarmato.

In casa, secondo il racconto della vittima, c’erano almeno due persone, col viso travisato, che stavano cercando di rubare alcuni oggetti sacri, ma erano stati scoperti dal sacerdote che era stato poi colpito alla testa e in varie parti del corpo con oggetto appuntito prima della precipitosa fuga dei due ladruncoli (pare si trattasse proprio di un uomo e una donna).

L’allarme al 112 era stato immediato, sul posto eranoo intervenuti gli equipaggi dell’Aliquota Norm (coordinati dal Capitano, Stefano Martorana) insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo, con l'ambulanza del 118 dell’associazione “Quattro Mori”: don Eugenio era stato accompagnato al Brotzu ed era stato medicato, dopo aver riportato numerose ferite anche alla testa.

Fortunatamente le sue condizioni non avevano destato preoccupazione tanto che era stato già dimesso alle prime ore del mattino: le indagini sul grave episodio erano affidate ai Carabinieri della Compagnia di Cagliari, che da subito hanno dato la caccia ai responsabili del gesto.