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«Al Santissima Annunziata di Sassari due prelievi multiorgano, polmoni-cuore-reni e fegato-reni, hanno donato nuova speranza di vita a pazienti in lista d'attesa per un trapianto in Sardegna e nella penisola».
La notizia è stata data dal direttore del dipartimento dell'Emergenza urgenza dell'Aou di Sassari, Pier Paolo Terragni che in apertura dell'evento formativo dal titolo “Percorso che conduce dalla donazione al trapianto” che si è svolto nell'Istituto di Igiene, ha sottolineato come «Sassari sia ai primi posti in Sardegna per le donazioni».
Il corso, aperto a medici, biologi, psicologi, direzione sanitaria, infermieri, tecnici di laboratorio e tecnici neurofisiopatologi, è stato organizzato dal dipartimento dell'Emergenza urgenza in collaborazione con la struttura di Formazione, con l’obiettivo di far acquisire ai partecipanti competenze e abilità necessarie nel campo della donazione, del prelievo e dei trapianti di organi.
I prelievi sarebbero stati realizzati nei giorni scorsi da pazienti poco più che cinquantenni, dopo un'attenta attività di segnalazione e osservazione effettuata da un team multidisciplinare di professionisti, un anestesista, un neurologo e un medico della direzione sanitaria del presidio ospedaliero sassarese.
Il direttore generale dell'Aou di Sassari, Antonio D'Urso, nel suo intervento, ha ricordato che una efficiente rete delle donazioni è in grado di migliorare la qualità dell'assistenza.
Bruno Contu (responsabile della direzione medica del presidio ospedaliero), ha rimarcato come «Sassari ha fatto passi da gigante nelle donazioni. Oggi – ha aggiunto –. grazie al coordinamento locale, al supporto della struttura di Psicologia ospedaliera, dei nostri rianimatori e all'impegno di tutti i reparti è possibile fare un ulteriore posso in avanti, verso una donazione diffusa».
I rappresentanti del Centro regionale trapianti, Francesca Zorcolo e il nuovo coordinatore Lorenzo D'Antonio, hanno spiegato l’organizzazione e le funzioni del centri regionale trapianti e del Centro nazionale.
Il corso quindi ha messo l'accento sui requisiti e i procedimenti nella diagnosi di morte encefalica, sulla valutazione del potenziale donatore, sul ruolo dell'infermiere nel processo della donazione, sull'allocazione degli organi, sulle linee guida nazionali per l'accertamento dell'espressione di volontà da parte del donatore.
L'evento formativo, ala quale hanno partecipato anche esperti dell'Aou di Sassari, del Brotzu e delle Molinette di Torino, ha messo l'accento sui requisiti e i procedimenti nella diagnosi di morte encefalica, sulla valutazione del potenziale donatore, sul ruolo dell'infermiere nel processo della donazione, sull'allocazione degli organi, sulle linee guida nazionali per l'accertamento dell'espressione di volontà da parte del donatore.