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La protagonista della nostra storia è una cacciatrice di 23 anni, Valentina Acciaro, anche campionessa italiana nel 2015 di tiro a palla sagoma fissa e mobile, nel 2017 di tiro combinato da caccia e nel 2018 di nuovo di tiro a palla sagoma mobile.
Nella vita, la giovane di Perfugas studia all’Università di Sassari, “Chimica e tecnologie farmaceutiche”, e cura le sue due grandi passioni: le armi e la caccia.
Una pratica, quest’ultima, che, soprattutto in prossimità dell'apertura della stagione venatoria, è sempre destinata a generare polemiche. Attraverso questa intervista, vogliamo mostrarvi il punto di vista di un cacciatore, al quale, forse, si dà poco spazio.
- Valentina, innanzitutto, cos’è per te la caccia?
“Per me la caccia è libertà, la giornata di caccia è diventata una giornata in cui lascio tutti i miei pensieri e problemi a casa. Probabilmente sarà così per chiunque pratichi la propria passione.
- Come è nata questa passione?
“La passione per la caccia nasce grazie al mio fidanzato, cacciatore, mi chiese di fare una giornata in sua compagnia solo per conoscere ciò che faceva, io accettai e credo di non essere più mancata da quel giorno; nasce anche grazie alla mia passione per le armi, da quando ero bambina adoravo le armi, infatti, i miei regali di Natale erano sempre pistole e fucili. Pratico anche sport legati alle armi, il tiro con la carabina a 10 e 50 metri, il tiro a volo e il tiro a palla, ho partecipato anche a dei campionati nazionali per diversi anni, aggiudicandomi diverse medaglie.
- C’è qualcosa che ti fa paura della caccia?
“Ovviamente la caccia va praticata con attenzione e in sicurezza, quando sfortunatamente si legge di alcuni incidenti è preoccupante.”
- Quale prediligi e perché?
“Personalmente preferisco la caccia al cinghiale, essendo una caccia di gruppo, si ha la possibilità di condividere la propria passione con i compagni di caccia. Comunque, la caccia è emozionante indipendentemente dalla specie che si va a cacciare!”
- Cosa credi che non capiscano le persone che sono contro la caccia e chiedono di abolirla?
“Credo che ognuno di noi sia libero di fare ciò che lo appassiona, le persone che non vanno a caccia vedono in essa l'uccisione della preda per puro divertimento, io posso dire che la caccia non è solo quello, i cacciatori rispettano la natura e chi la abita, non uccidiamo tutto quello che si muove, infatti la caccia è un mezzo per ridurre il numero di animali, a volte molto numerosi e decisamente nocivi, sia per le colture che per noi stessi, vedasi incidenti con gli ungulati.”
- Ti dà fastidio quando leggi commenti negativi su articoli di caccia?
“Sì, alcuni commenti mi infastidiscono e certe volte mi feriscono, io posso non essere d'accordo su quello che una persona voglia fare, ma lo rispetto, soprattutto se la legge lo permette. Quello che mi fa rabbia sono i commenti sarcastici sugli incidenti di caccia, lo trovo disumano, non si può scherzare su certe tragedie, augurando del male ai tuoi stessi simili. Io chiedo solo di rispettare le mie scelte senza dover leggere cattiverie.”
- Donne e caccia: un binomio vincente e affascinante? Se sì perché?
Le donne a caccia sono un bell'argomento, forse come cacciatrici non siamo viste molto bene dalla società odierna, io invece penso che per quanto una passione o uno sport possa essere incline al maschile, possa essere praticato anche al femminile, l'esempio classico è il calcio, in cui le donne si fanno valere quanto gli uomini. Altrettanto per la caccia, se una donna ha la passione per essa, è giusto che la pratichi e che non si fermi ai pregiudizi.”
Nella foto in alto: Valentina e Baldo, il suo fidato ausiliare