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Buddusò, il paese del nord Sardegna dove due giorni fa è stata fatta esplodere una bombola del gas in una struttura che avrebbe dovuto ospitare un gruppo di profughi, dice no alla violenza, ma non accoglierà più i migranti.
Questa mattina, durante un Consiglio comunale straordinario, convocato a seguito del grave atto intimidatorio, il sindaco Giovanni Antonio Satta ha denunciato come "troppo spesso gli amministratori siano lasciati soli", mentre in paese sono in tanti a condannare la violenza.
Ma l'agriturismo, attualmente chiuso, che avrebbe dovuto ospitare i migranti, e che è stato fatto saltare in aria, non aprirà i battenti. I proprietari della struttura, infatti, hanno fatto sapere di aver ritirato la disponibilità ad accoglierli.
"Abbiamo lavorato tanto per rendere il paese più accogliente", ha detto il primo cittadino riferendosi all'attentato, "ci abbiamo messo sei anni a riportare un po' di serenità e in una notte hanno distrutto tutto".