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Di certo, i pazienti dell’ospedale San Francesco di Nuoro sanno benissimo di cosa stiamo parlando in questo articolo. Conoscono, chi più chi meno, i problemi che emergono nel quotidiano. Ovviamente, capiamo bene che la situazione non è pesante solo per loro, ma anche per medici e infermieri, sottorganico, “ostaggi” dei continui tagli e di una politica che non dà risposte concrete.
Con voi vogliamo condividere quanto una neomamma di un paese del nuorese ci ha raccontato questa mattina.
“Il reparto di ginecologia è un bazar. Arrivi per fare una visita e manca la carta sopra il lettino, fai l’ecografia e non hanno la carta per pulirti, anche per l’ecografica dei bambini, in testa e all’addome, l’infermiera mi ha chiesto se avessi dei fazzoliettini per pulire mio figlio dal gel. Alla fine mi hanno dato un telo”.
“Mancano tutte queste cose – aggiunge la ragazza - che possono sembrare fesserie, ma che fesserie non sono”.
Della sua esperienza, la neomamma ci racconta che “dopo il parto, le infermiere ci comunicavano la terapia da fare, ad esempio con acido folico e con il ferro, però ci dicevano anche che lo dovevamo fornire noi perché in ospedale non ne avevano. Hanno carenze su tutto a furia di fare tagli e tagli”.
Un’altra segnalazione? Le posate: “Per mangiare ciò che ti danno non forniscono le posate, devi portartele da casa”.
Dite che un cambio di rotta è necessario?
E’ di oggi anche la denuncia da parte di Mariangela Campus, Segretaria territoriale dell’FSI (Federazione sindacati indipendenti) che parla di una “situazione assurda, per non dire paradossale all’ospedale San Francesco di Nuoro dove arrivano 40 nuove postazioni per i pazienti, ma mancano le unità del personale per gestirle. Sono gli strascichi della gestione precedente, fatta di tagli selvaggi, del pianeta sanità, che arrivano ad oggi”.