Feste, momenti di convivialità, riunioni segrete ma soprattutto attività illecite di traffico di cocaina, 'reclutamento' di donne che poi venivano costrette a prostituirsi in strada, un sodalizio criminale con tanto di magliette, cappelli e stendardi riconducibili alle pratiche di affiliazione dell'intero gruppo.

La Squadra Mobile della Questura di Cagliari, coordinata dal dottor Marco Basile, insieme al questore Pierluigi D'Angelo, hanno spiegato la brillante operazione denominata "Calypso Nest", nella quale è stata scoperta una vera e propria cupola di stampo mafioso che operava soprattutto nel Cagliaritano, dove ciascun membro al suo interno lavorava sui canali riconducibili allo smercio della droga e allo sfruttamento di giovani nigeriane, la cosiddetta tratta delle schiave dedite poi a prostituirsi.

Un'attività criminale a cui collaboravano diversi connazionali, con atteggiamenti ossequiosi con i rituali di riverenza con altre cellule che operavano nel resto della Penisola.

Il traffico di droga avveniva principalmente attraverso gli ovuli ingeriti con all'interno cocaina ed eroina, mentre la tratta degli esseri umani delle giovani ragazze avveniva attraverso due donne che gestivano poi i luoghi ormai noti della prostituzione cagliaritana.  

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato, il personale della Squadra Mobile ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica – DDA – a carico di 20 indagati, di nazionalità nigeriana, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, tratta di esseri umani aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile ed originata nel 2017 da una preliminare indagine su un traffico di sostanze stupefacenti, cocaina ed eroina, gestito da alcuni trafficanti nigeriani attraverso il concorso di altri connazionali cd “ovulatori”, ha consentito di disarticolare un pericoloso sodalizio criminale operante nel cagliaritano e riconducibile alla nota consorteria mafiosa della Supreme Eiye Confraternity, operante a livello internazionale. 

La struttura

Nel corso dell’attività, corroborata da presidi tecnici e video riprese, eseguite soprattutto all’interno di un capannone ubicato a Selargius, adibito a luogo di riunione, sono stati identificati tutti i componenti della citata cellula sarda ed è stato ricostruito l’intero organigramma del menzionato sodalizio con la distinzione dei ruoli e degli incarichi ricoperti all’interno del gruppo criminale da ciascun affiliato. Le indagini hanno consentito di dimostrare i numerosi incontri tra gli indagati, denominati general meeting, in cui gli affiliati sono soliti calzare baschi o berretti azzurri e sciarpe di colore giallo e rosso, a seconda dei ruoli e degli incarichi di potere rivestiti, intrattenendosi inoltre in alcuni riti tipici riconducibili alle pratiche di affiliazione o di assoggettamento attraverso l’applicazione di pene corporali. In tale ambito, è stato identificato il capo del sodalizio sardo, denominato Flying Ibaka[1] ed il gruppo direttivo composto dall’Ostrich[2] (lo Struzzo) e dal Dove[3] (la Colomba), nonché il comitato esecutivo, composto da 8 membri, definito EXCO, presieduto dal Flight Commandant[4], avente il compito inoltre di riunire e coordinare i singoli soldati, definiti Birds o Airlords.

Attività illecite

In riferimento alle attività illecite riconducibili alla citata cellula sarda emerge soprattutto il traffico di sostanze stupefacenti con l’importazione di ingenti quantitativi di cocaina ed eroina nel capoluogo isolano, operato, in particolar modo, da un sodale al gruppo criminale LAZARUS Kenneth Chiejene[5] con il concorso di altri connazionali attraverso il sistema dei c.d. “ovulatori”. Infatti, a riscontro delle acquisizioni investigative, nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 5 soggetti[6] e sequestrati circa 7,5 kg. tra eroina e cocaina, importata in Italia dal Sud Africa, dal Mozambico e dall’Olanda, attraverso anche l’intermediazione di altri connazionali residenti a Como, a Napoli ed a Castelvolturno (CE)[7], raggiunti in mattinata dal provvedimento di fermo eseguito con il concorso delle locali Squadre Mobili. Tra i vari filoni investigativi sono stati acquisiti, inoltre, significativi elementi di reato a carico di due donne, ENOGIERU Loveth[8] ed EHIMWENMA Edith[9], responsabili di tratta in pregiudizio di altre due connazionali, reclutate nel paese di origine con l’inganno e la falsa promessa di un lavoro stabile, ma destinate al circuito della prostituzione su strada e presso l’abitazione di una delle mamam.

Il metodo mafioso

In sostanza dal complesso indiziario maturato nel corso dell’attività investigativa e dai riscontri eseguiti durante le operazioni di captazione, sono emerse alcune caratteristiche principali dell’organizzazione criminale sarda,  tra cui l’esistenza di un forte vincolo associativo, sorto attraverso riti di affiliazione, pratiche anche violente e assoluta subordinazione ai principi cultisti del sodalizio, nonché il mutuo soccorso tra gli adepti così da accrescerne il numero e incrementare il potere dinanzi alla collettività nigeriana ed agli altri antagonisti gruppi cultisti, favorendo in tal modo anche la commissione di delitti tipici di dette organizzazioni criminali, come il traffico internazionale e locale delle sostanze stupefacenti e la riduzione in schiavitù di giovani nigeriane costrette a giungere in Italia con il fine di essere avviate alla prostituzione su strada. In proposito, la presenza all’interno della comunità degli EIYE degli elementi costitutivi del metodo mafioso è riscontrata da diverse pronunce giurisprudenziali in cui è stata confermata la natura mafiosa di tale organizzazione qualora sussistano i seguenti elementi:

1)            “osservanza delle rigorose regole interne, di rispetto e obbedienza alle direttive dei vertici con previsione di sanzioni anche corporali in caso di inosservanza”; fattispecie quest’ultima monitorata attraverso le attività di intercettazione telefonica, ambientale e ben visibile anche per mezzo delle video riprese effettuate nel locale sito monitorato;

2)           “pretesa dagli affiliati del versamento, obbligatorio e periodico, di somme di denaro prestabilite per la finalità del gruppo locale e per le finalità della “casa madre” nigeriana…; fattispecie queste ultime emerse nel corso della presente attività soprattutto con riferimento al principio cogente del mutuo soccorso tra i consociati, attraverso l’erogazione di un “contributo” da destinare all’assistenza dei membri sottoposti a provvedimenti restrittivi da parte dell’Autorità.

La rete nazionale

Non da ultimo, un aspetto rilevante riveste anche la presenza in seno all’organizzazione locale di associati, promotori ed organizzatori, deputati a regolare in tutto o in parte l’attività collettiva avvalendosi delle direttive dei superiori capi nazionali ed internazionali.

Infatti a conferma delle ramificazioni sia nazionali sia internazionali della cellula sarda, nel corso dell’indagine sono emersi numerosi contatti con esponenti di altre cellule criminali di matrice nigeriana con particolare riferimento al Grand Ibaka[10] residente a Padova, nonché al World Ibaka, residente a Treviso, considerate figure apicali dell’organizzazione italiana della Supreme Eiye Confraternity, denominata Vatican Aviary, il primo destinatario del provvedimento di fermo eseguito con la collaborazione della Squadra Mobile di Venezia.

L’odierna operazione è stata portata a termine con la collaborazione degli Agenti del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna e della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P., dalle unità cinofile e da personale specializzato della Polizia Scientifica.


[1]. AMHED Driss 41enne nato in Costa D’Avorio

[2] EIMIEBO Clement 33enne nato in Nigeria.

[3] EARON Moses 39enne nato in Nigeria.

[4] IYAMU OBADIARO Richard 30enne nato in Nigeria.

[5] 48enne nato in Nigeria e domiciliato a Maracalagonis (CA)

[6]EARON Moses, noto “Ken”, 39enne nato in Nigeria, residente a Borgo Virgilio (MN) di fatto domiciliato ad Assemini (CA), detenuto presso la Casa Circondariale “Francesco di Cataldo” - San Vittore – Milano; OKOFOR Anthony, 20enne nato in Nigeria, residente a Jerzu (NU) attualmente detenuto presso la Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta, considerato uno dei capi dell’organizzazione; ANTHONY Isaiah 25enne nato in Nigeria, residente a Nola (NA), attualmente detenuto presso la Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta; JACK Williams 23enne nato in Nigeria, residente a Como, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA); SCHIAPPA Stefania 48enne, nata a Quartu Sant’Elena (CA), attualmente detenuta presso Casa Circondariale “Francesco Di Cataldo” - San Vittore - Milano (MI).

[7]ONAGHISE Samuel 43enne nato in Nigeria, domiciliato a Como, CHARLES Henry 34enne, nato in Nigeria residente a Napoli e OKAMIGBO Chigozie 35enne nato in Nigeria, domiciliato a Castelvolturno (CE)

[8] 44enne nata in Nigeria, residente a Decimomannu (CA)

[9] 27enne nata in Nigeria, residente ad Esterzili (NU), domiciliata a Decimomannu (CA).

[10]IYAMU Fred nato 32enne nato in Nigeria.